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RAPPORTO ANNUALE

Ecomafia 2019, i dati e le proposte di Legambiente

Ecomafia 2019, i dati e le proposte di Legambiente

Il presidente dell'ANMVI è intervenuto alla presentazione del Rapporto 2019 di Legambiente. Le buone e le cattive notizie di un anno di lotta agli eco-reati.


Nel 2018, c'è stata una "impennata" dei reati nell’agroalimentare. In aumento anche quelli  contro gli animali.  Il Rapporto di Legambiente Ecomafia 2019 è stato presentato questa mattina a Roma, alla presenza di autorità di Governo e della Magistratura. Per l'ANMVI è intervenuto il Presidente Marco Melosi, a sottolineare l'attenzione dei Medici Veterinari per le tematiche ambientali, parte integrante delle politiche one health, e per gli illeciti in campo agroalimentare e animale.

Attacchi ecocriminali ed ecomafiosi-  Il ciclo illegale del cemento e dei rifiuti, la filiera agroalimentare e il racket degli animali sono "i settori prediletti dalla mano criminale che continua a fare super affari d’oro". Complessivamente il business dell’ecomafia cresce ancora e raggiunge quota 16,6 miliardi di euro. Legambiente ha censito 368 clan.“Basta concentrarsi solo sulla presunta emergenza migranti"- dichiara la storica organizzazione ambientalista- secondo la quale "le vere minacce riguardano l’ambiente, la salute e l’economia sana". Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente chiede che diventino la priorità nell’agenda politica del Paese.

Agroalimentare e animali- Le illegalità nel settore agroalimentare, sono ben 44.795, quasi 123 al giorno, le infrazioni ai danni del Made in Italy (contro le 37mila del 2017) e il fatturato illegale – solo considerando il valore dei prodotti sequestrati – tocca i 1,4 miliardi (con un aumento del 35,6% rispetto all’anno).
In leggera crescita anche i delitti contro gli animali e la fauna selvatica con 7291 reati – circa 20 al giorno – contro i 7mila del 2017.

La legge del 2015- Sul fronte delle buone notizie, c'è il positivo  bilancio della Legge 68/2015, che l'anno scorso è stata applicata in 1.100 casi di ecoreati, di cui 88 per disastro ambientale. Questa legge - recepimento di una Direttiva europea del 1999 sulla tutela ambientale-  ha l’obiettivo di innalzare i controlli ambientali per tutelare l’ambiente, la salute e le imprese. Essa prevede un aumento della pena quando il delitto ambientale è prodotto in un'area naturale protetta e quando  viene commesso in danno di specie animali o vegetali protette.

Le proposte- Legambiente chiede "una grande operazione di formazione" per tutti gli operatori del settore sulla legge 68/2018,  che vengano riconosciuti diritti propri anche agli animali inserendo la loro tutela in Costituzione e approvato il disegno di legge sui delitti contro fauna e flora protette inserendo – all’interno del Titolo VI bis del Codice penale – un nuovo articolo che preveda "sanzioni veramente efficaci per tutti coloro che si macchiano di tali crimini".
Sul fronte agroalimentare, l’associazione chiede che venga ripresa la proposta di disegno di legge del 2015 sulla tutela dei prodotti alimentari per introdurre una serie di nuovi reati che vanno dal “disastro sanitario” all’“omesso ritiro di sostanze alimentari pericolose” dal mercato.