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OSSERVATORIO SMART AGRIFOOD

Ricetta elettronica, export e logistica: i driver del latte digitale

Ricetta elettronica, export e logistica: i driver del latte digitale
Il futuro del lattiero-caseario italiano passa attraverso la digitalizzazione. E’ quanto conferma uno studio dell’Osservatorio Smart AgriFood.

Lo studio- "completato proprio a ridosso dell’entrata in vigore dell’obbligo di ricetta veterinaria elettronica"- è stato realizzato insieme a vari attori della filiera lattiero casearia come allevatori e caseifici, è orientata da tre driver: ricetta veterinaria elettronica, export, logistica. L'Osservatorio Smart AgriFood è del Politecnico di Milano e dell’Università degli Studi di Brescia.

Tutti gli attori della filiera sono interessati dai benefici della ricetta veterinaria elettronica- fa notare l'Osservatorio in un comunicato stampa. "Nel giro di pochi secondi la ricetta è inviata all’agricoltore dal veterinario e viene spedita al farmacista- dichiara l'allevatore Stefano Ambrosini. "“Non c’è bisogno di registri cartacei, anche se ovviamente c’è la possibilità di avere copia cartacea; infine può addirittura essere spedito il farmaco direttamente in azienda. Non meno importante la possibilità di visionare il numero di trattamenti effettuati sull’animale, in modo da monitorare il progresso nelle cure”. Per Giovanni Guarneri (Fattorie Cremona – PLAC) "la ricetta veterinaria elettronica è uno strumento fondamentale per il monitoraggio dell’uso del farmaco, sia per stimolare la riduzione dell’utilizzo di antibiotici, sia per dimostrare ai consumatori finali il corretto trattamento degli animali”.

Lo studio - che sarà presentato all'Università di Brescia il 12 febbraio- evidenzia un beneficio economico complessivo (perimetro: 5.681 stalle in Lombardia) pari a 20,4 milioni di euro l’anno. Con la ricetta veterinaria elettronica si ottiene, sul fronte dei ricavi, una maggiore valorizzazione del prodotto, mentre dal punto di vista economico si abbattono i costi associati ai materiali (registri, ricetta, ecc.). Si ha inoltre una riduzione dei tempi di prescrizione e registrazione, un utilizzo più attento dei farmaci, la riduzione del tempo per i controlli in azienda e la riduzione di sanzioni per errori. Sul fronte de vantaggi “intangibili”, si ottiene una riduzione dello stress da rischio errore, la riduzione degli oneri di conservazione dei documenti, la realizzazione di una filiera più sostenibile e un migliore controllo del benessere animale.

Spiega Filippo Renga, direttore dell’Osservatorio: “Una corretta digitalizzazione anche del settore lattiero-caseario è un fattore necessario per garantire la competitività del settore in Italia. In particolare in 3 ambiti: tracciabilità, sostenibilità ed export. Grazie all’innovazione digitale, tutti questi obiettivi possono essere raggiunti con costi minori”.

Lo studio esplora le opportunità di mercato generate dal digitale anche in favore dell'export (448,11 miliardi di euro di export italiano nel 2017),  il ruolo chiave della logistica (il 7% del PIL italiano) e le soluzioni offerte dalle tecnologie di ultima generazione, come la tecnologia blockchain.