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MANOVRA FINANZIARIA

Aumento IVA nel Def: disinnescare le clausole di salvaguardia

Aumento IVA nel Def: disinnescare le clausole di salvaguardia
La Commissione speciale di Montecitorio ha dato mandato all'On Laura Castelli di riferire favorevolmente all'Assemblea sul Def.

Ieri alla Camera, il Documento di economia e finanza (Def) 2018 ha superato l'esame della Commissione speciale, incaricata di esaminare i provvedimenti indifferibili del Governo Gentiloni. Il Def è tra questi, anche se di fatto non contiene altro che uno stato dell'arte della situazione economico-finanziaria: spetta infatti al prossimo Governo e all'attuale Parlamento decidere le future politiche economiche.

E ieri la Commissione speciale della Camera ha deliberato favorevolmente sul Documento con l'impegno- per voce della relatrice On Laura Castelli (M5S) - a "disinnescare in maniera puntuale le attuali clausole di salvaguardia", vale a dire a scongiurare l'aumento automatico delle aliquote IVA.

ll Def espone unicamente lo scenario tendenziale,  tra cui l'aumento dell'IVA, che potrà essere evitato soltanto con misure alternative e futuri interventi legislativi, "mantenendo ferma la volontà di non far gravare tali manovre sulle spalle dei cittadini"- ha dichiarato l'on Castelli.
Già con il Def del 2017, con misure di lotta all'evasione fiscale, sono state individuate le risorse che hanno evitato il rialzo automatico dell'IVA nel 2018.

Cosa sono le clausole di salvaguardia- Sono "meccanismi automatici per la realizzazione di effetti di maggior gettito fiscale" attraverso l'aumento delle aliquote IVA e delle accise. Scattano in assenza di misure alternative tali  da garantire gli equilibri fra debito pubblico e incremento del prodotto interno lordo.

Aumenti IVA programmati- In base alle clausole di salvaguardia, se non saranno individuate soluzioni alternative, le entrate necessarie a savaguardare il bilancio pubblico saranno automaticamente ricavate dall'aumento dell'IVA.
Gli aumenti delle aliquote sono programmati secondo una progressione dal 2019 al 2021
-l’aliquota IVA ordinaria (22%) passerà
al 24,2 per cento dall’1 gennaio 2019
al 24,9 per cento dall’1 gennaio 2020
al 25 per cento dall’1 gennaio 2021
-l’aliquota IVA ridotta (10%) passerà
-all’11,5 per cento dall’1 gennaio 2019
-al 13 per cento dall’1 gennaio 2020

L'effetto complessivo sul gettito è stimato parti a circa 12,5 miliardi nel 2019 , 19,2 miliardi nel 2020 e 19,6 miliardi a decorrere dal 2021. A tanto ammonta il valore delle "misure finanziarie alternative" che dovranno essere individuate dal nuovo Governo.

Dossier Def 2018