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RETI SOCIALI

Istat, gli animali nel lavoro domestico e come impegno sociale

Istat, gli animali nel lavoro domestico e come impegno sociale
La cura degli animali rientra nel tempo-lavoro domestico, occuparsi di quelli abbandonati è un "impegno sociale".
Lo dice l'ISTAT che ieri ha presentato il Rapporto annuale 2018 – La situazione del Paese’. L'Istituto nazionale di statistica fotografa l'andamento delle reti economiche e sociali italiane allo scopo di "delineare nuove prospettive e possibilità di crescita".

Lavoro domestico e familiare- Utilizzando la "classificazione armonizzata europea delle attività quotidiane", il Rapporto inserisce la cura degli animali nel "lavoro domestico quotidiano" (che comprende anche: cucinare, lavare e riordinare le stoviglie, pulire e riordinare la casa, lavare, stirare e altra cura dei capi di abbigliamento, giardinaggio, costruzione e riparazioni, acquisti di beni e servizi e altre attività di gestione della famiglia).
Il "lavoro domestico" fa parte del "lavoro familiare"(cura di bambini e adulti della famiglia), secondo i criteri stabiliti dall'Organizzazione internazionale del lavoro: non è retribuito, è produttivo, è delegabile, è svolto a beneficio del nucleo familiare.

Impegno sociale- Occuparsi di animali abbandonati è invece una forma di "volontariato formale", categoria dell'impegno sociale (come occuparsi del prossimo o dell'ambiente), svolto gratuitamente per proprio conto oppure in una organizzazione, gruppo o associazione, secondo le definizioni  Eu-Silc.

Lavoro familiare e impegno sociale sono in relazione fra loro, secondo l'ISTAT: al crescere degli impegni familiari diminuisce infatti la disponibilità a dedicarsi ad attività di volontariato organizzato.