A dare notizia del suo intervento, è il parlamentare Paolo Bernini, codiuvato dal Comando dei carabinieri, dai carabinieri forestali, dalla polizia municipale e dalla Asl.
“Abbiamo rinvenuto molti cani con coda e orecchie tagliate e certificazione e documentazione bulgara ma come è noto- dichiara- le mutilazioni sono pratiche vietate in Italia grazie alla legge 201 del 2010 che recepisce la Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia del Consiglio d'Europa del 1987 e in vigore nel nostro Paese dal 1 novembre 2011".
Tali interventi, prosegue il parlamentare, "sono infatti possibili solo per evidenti e specifiche ragioni sanitarie e, ovviamente, devono essere certificate da medico veterinario.
Ormai le procure indagano e condannano fatti similari da tempo, è stato infatti finalmente smascherato questo ignobile giro d''affari illegale e ho notizie - aggiunge- di veterinari per cui è stata chiesta la radiazione, così come mi risulta che in Italia siano presenti una infinita' di certificazioni veterinarie straniere false a giustificazione degli interventi di mutilazioni.
Bernini ha dichiarato di avere scritto anche all'Ente Nazionale della cinofilia italiana "affinché siano chiariti anche dall'Enci questi episodi, affinché l'ente stesso prenda le distanze da questo fenomeno e sia il primo a denunciare tali illegalità”.