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RELAZIONE 2016

Importazioni e traffici intra-comunitari, le attività di PIF e UVAC

Importazioni e traffici intra-comunitari, le attività di PIF e UVAC
Il Ministero della salute (DGSAF) ha pubblicato la relazione annuale sulle attività svolte nel 2016 dai Pif e dagli Uvac.

Nel 2016- i Posti di Ispezione Frontalieri Italiani (P.I.F.) hanno hanno sottoposto a controllo per l’importazione sul territorio nazionale ben 47.431 partite di animali, prodotti di origine animale  e mangimi di origine animale da oltre 100 Paesi terzi con un incremento dell’1% rispetto all’anno precedente. Le partite di mangimi di origine non animale controllate dai P.I.F. sono state 2.840.

I numeri sono contenuti della relazione annuale sull'attività dei Posti di ispezione frontaliera e uffici veterinari per gli adempimenti comunitari pubblicata dal Ministero della Salute.

I 24 Posti di Ispezione Frontalieri italiani svolgono, assieme ai 221 P.I.F. attivi localizzati negli altri Paesi membri dell’Unione Europea, "un’importante azione di controllo sulle partite di animali, prodotti di origine animale e mangimi importati nell’Unione Europea dai Paesi terzi". Si tratta- è scritto nella relazione- " di una fondamentale azione di verifica delle garanzie sanitarie fornite dal Paese esportatore per ogni singola partita di merce diretta all'Unione Europea".

Il controllo è stato di tipo sistematico, su ogni partita, al fine di verificare la correttezza della documentazione e l’identità del prodotto. L’ispezione sanitaria sulle merci di interesse veterinario è stata condotta invece con una frequenza di controllo diversa a seconda della tipologia e del Paese di provenienza sulla base delle indicazioni stabilite dalla legislazione dell’UE. Quando ritenuto opportuno dai veterinari ispettori, oppure in osservanza di specifiche istruzioni ministeriali o dell’UE, il controllo fisico/materiale è stato integrato da un controllo di laboratorio.

In relazione alla tipologia di controllo (documentale, di identità, fisico, di laboratorio), sono risultati prevalere i respingimenti causati da carenze documentali con percentuali analoghe a quelle riscontrate nel 2015: il 35,9% è stato effettuato a seguito di controllo documentale, il 3,9% a seguito di controllo fisico, il 12,7% a seguito di controllo d’identità, l’11% a seguito di controllo di laboratorio ed il restante 36,5% per altri motivi.

UVAC e traffici intracomunitari- Continua a crescere il volume dei traffici intracomunitari  a fronte della quale si registra una sempre maggiore responsabilizzazione da parte degli importatori,"grazie all’incisiva azione di controllo di U.V.A.C. e Aziende Sanitarie Locali. All’aumento sta progressivamente contribuendo anche l’allargamento progressivo dell’UE che è passata dai 12 Paesi del 1993 ai 28 Paesi attuali.

Il Ministero della Salute- nella relazione 2016- registra che gli  Uffici "hanno svolto una preziosa opera di coordinamento dell’attività di vigilanza e controllo veterinario sulle partite di animali e prodotti di origine animale provenienti dagli altri Stati membri dell’Unione europea".
L’attività degli Uffici per gli Adempimenti Comunitari, in particolare nel campo della sanità animale, è stata quella di monitorare le introduzioni di animali vivi da quei Paesi membri nei quali si sono registrati nuovi focolai di malattie infettive. Inoltre, a seguito delle varie emergenze di sanità pubblica, gli U.V.A.C. hanno continuato a svolgere il consueto importante ruolo di gestione dei controlli sanitari sulle merci potenzialmente coinvolte, in stretto coordinamento con le Autorita centrali e locali competenti.

Sono state sottoposte a controllo documentale e fisico 10.433 partite (0,50% del totale) e 4.140 di esse sono state sottoposte a controlli di laboratorio. Il controllo veterinario ha portato al respingimento/distruzione di 101 partite di merci potenzialmente pericolose per la salute del consumatore o per la salute degli animali. Più in particolare si è trattato di 42 partite di pesci, 20 di altri prodotti e sottoprodotti di origine animale non destinati all’alimentazione animale, 17 di molluschi, ecc. Ove possibile e laddove le irregolarità erano meno gravi (es. certificati o documenti commerciali incompleti, identificazione degli animali non corretta), si è invece provveduto alla
regolarizzazione della situazione (53 partite).

Il sistema TRACES- La relazione evidenzia inoltre che nel corso del 2016 il sistema TRACES (TRAde Control and Expert System) è stato aggiornato varie volte fino a giungere alla versione 6.35. Gli aggiornamenti non hanno introdotto grandi novità poiché, in vista di una futura reingegnerizzazione del sistema, la Commissione ha scelto per questa fase di transizione di correggere eventuali errori e migliorare la gestione di alcuni settori che presentavano problematiche minori.

Il sistema SINTESI- Durante il 2016 sono state realizzate anche profonde modifiche al sistema SINTESI (Sistema Informativo Veterinario Integrato nazionale) che hanno riguardato soprattutto la realizzazione di uno specifico modulo (modulo SINTESIS-ALLERTA) per la gestione delle notifiche di allerta che riguardano tutti i prodotti, per il profilo dedicato all’Ufficio Allerta e, in particolare, i prodotti di origine animale oggetto di scambi intracomunitari, per il profilo destinato agli Uffici U.V.A.C.
Altre innovazioni hanno riguardato la realizzazione della banca-dati degli Stabilimenti di tutti i Paesi UE, di cui al Regolamento 853/2004, il cui costante aggiornamento è stato affidato agli Uffici U.V.A.C., sulla base delle variazioni ufficiali che compaiono sui siti degli Stati Membri.
Tali interventi - conclude la relazione ministeriale- hanno permesso di migliorare significativamente l’attendibilità delle informazioni acquisite, e di legare le segnalazioni di allerta all’attività di controllo svolta dagli U.V.A.C.

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Relazione integrale
Posti di ispezione frontaliera e uffici veterinari per gli adempimenti comunitari - attività 2016

TRACES, il futuro è nella dematerializzazione

Elenco UVAC-PIF in Italia