Sessantamila euro per la Clinica Mobile veterinaria, un’iniziativa avviata dal Parco del Gargano con l’Università di Bari.
“Il finanziamento c’è ed è di 60mila euro”. Lo precisa in un
comunicato l'Ente Parco Nazionale del Gargano, dopo che l'Ateneo ha dichiarato - al contrario- che "al momento non è stato sottoscritto alcun documento, pertanto, il progetto non risulta finanziato”. Sulla stampa locale, l'Università riteneva "doverose" le precisazioni così fornite, "per un senso di onestà verso gli allevatori che afferiscono all’ente Parco e che potrebbero aspettarsi la rapida realizzazione di un progetto ancora non finanziato”.
L’Ente
dichiara che non è affatto vero che il progetto non sia stato finanziato. Circostanza che l’Ente riteneva aver già chiarito dopo una comunicazione intercorsa con il professor
Raffaele Sciorsci dell’Università di Bari. Oltremodo, il progetto in questione, come riportato nel piano della Performance (negli anni 2015-2016) dell’Ente Parco, è finanziato per l’importo di 60 mila euro con la dicitura “Monitoraggio sanitario”, fondi che si aggiungono ai 100 mila euro quale contributo per il mantenimento in purezza della vacca podolica. L'Ente Parco afferma di aver provveduto a stanziare le somme e ad inserire il progetto tra le sue azioni strategiche. Della questione, si è discusso il 1 marzo nel corso di un incontro programmato da giorni tra il Presidente del Parco
Stefano Pecorella e il direttore generale dell’Associazione regionale degli allevatori
Giorgio Donnini. Dall'incontro è emersa "la condivisione di una politica comune tra L’Ente e l’associazione", sostiene il Parco.
Il progetto- Si prevedono interventi chirurgici direttamente nell’azienda dell’allevatore, per evitare dal un lato "delle perdite di animali, causate dell’eccesivo costo per il loro trasporto, dall’altro sarà possibile formare sul campo giovani veterinari attraverso la pratica delle operazioni eseguite direttamente in azienda”. L’iniziativa -
annunciava il Parco a metà febbraio- è "realizzata assieme all’Università degli Studi di Bari" e "consentirà di intervenire con piccole operazioni chirurgiche direttamente nell’azienda dell’allevatore".
L'annuncio seguiva un incontro presso l’Associazione Allevatori di Foggia, organizzato dall’Università degli Studi di Bari e dall’ARA (Associazione Regionale Allevatori) Puglia.
Stando
a quanto evidenziato dal prof.
Raffaele Sciorsci dell’ateneo barese a cui è demandata l’assistenza ostetrica, chirurgica e medica degli allevamenti che ne facciano richiesta tramite il veterinario aziendale, “l’attività non riguarda piccole operazioni chirurgiche”, come le aveva definite l’Ente Parco, “ma interventi specialistici nelle diverse branchie di chirurgia ostetrico-ginecologica, chirurgia generale e clinica medica, interventi, evidentemente non eseguibili dal veterinario aziendale, per carenza di attrezzature”.