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PRECISAZIONI SUL PRELIEVO

Rinviato il Piano Lupo, nuovi incontri con le Regioni

Rinviato il Piano Lupo, nuovi incontri con le Regioni
Il Piano Lupo non sarà votato oggi dalla Conferenza Stato-Regioni, come era previsto. Precisazioni sulla gestione dei lupi.
Prima di rimettere il documento all'ordine del giorno, ci sarà un incontro (annunciato per martedì) fra il ministro Gian Luca Galletti e i presidenti delle Regioni per discutere del Piano, in particolare della misura più controversa, l'abbattimento controllato dei lupi. Intanto, all'ANSA Galletti ha dichiarato che il piano "sta diventando la sagra della bufala. Leggo cose inenarrabili".

"Il piano non ha che fare con nessuno di questi temi - ha aggiunto -  non c'è nessuna riapertura della caccia. Anzi, questo è un Piano di tutela. Oggi siamo in condizioni drammatiche. Se non ci sono regole e non ci sono azioni da parte delle Regioni, la situazione diventa sì di una sostanziale apertura della caccia ai lupi", dando spazio ad "assassini" di questi animali. "Allora - aggiunge - torniamo alla scienza e smettiamo di ragionare con le bugie, oppure con la malafede".

Sul sito web del minambiente, Galletti rincara: “Spiace che un ente accreditato come l’Enpa diffonda notizie totalmente false sul Piano di Conservazione del Lupo”. “Va ricordato in primo luogo – spiega il ministro - che il documento non è un atto normativo che si sostituisce alla legge, ma va perfettamente in linea con le attuali norme nazionali ed europee. Il testo giunto in conferenza Stato-Regioni non prevede innanzitutto il prelievo del 5% degli esemplari, e non esiste nemmeno “la possibilità di uccidere i lupi per motivi scientifici e di ammazzarli a fucilate nei parchi”: nel Piano si fa riferimento a casi di particolare necessità legati ad esigenze di ricerca scientifica, sanità e sicurezza pubblica. Si tratterebbe di situazioni emergenziali, come ad esempio epidemie o casi di particolare aggressività nei confronti dell’uomo riscontrati in altri Paesi europei, rispetto ai quali non è prudente per l’incolumità pubblica negarsi questa estrema possibilità”.

“Per quanto concerne i parchi – aggiunge Galletti - nel Piano è previsto che una delle molte prescrizioni sulle quali l’Ispra valuterà caso per caso se concedere la deroga sia proprio ‘procedere con cautela in casi di branchi che gravitano nei parchi nazionali e regionali e altre aree protette importanti per la specie’. Non ci sono dunque – prosegue - motivi validi per sostenere che si apra una caccia selvaggia al lupo”.