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GIP DI ROMA

Inchiesta aviaria, competenti le Procure di Padova, Pavia e Verona

Inchiesta aviaria, competenti le Procure di Padova, Pavia e Verona
La Procura di Roma si occuperà solo di reati minori come le false attestazioni e la rivelazione del segreto d'ufficio.

Il giudice dell'udienza preliminare del tribunale di Roma, Michela Francorsi, si è espressa venerdì scorso in merito all'inchiesta su un presunto giro d'affari legato al virus dell'influenza aviaria, decidendo che gli atti vengano trasmessi, per competenza territoriale, alle procure di Verona, Pavia e Padova.

La Capitale si occuperà di reati minori come le false attestazioni e la rivelazione del segreto d'ufficio. Alle altre Procure invece andranno atti nei quali si ipotizzano la ricettazione, la corruzione, la somministrazione di medicinali in modo pericoloso per la salute pubblica, nonchè la tentata epidemia, la concussione e l'abuso di ufficio.

Le indagini scaturirono il 9 aprile 2005 da un'informativa dei Nas. Il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, che ha chiesto il processo per le 41 persone che sarebbero coinvolte nel traffico illecito di virus, sostiene che un'associazione a delinquere sarebbe stata attiva dal 1999 al 2003, e avrebbe impiegato virus altamente patogeni (H9 e H7N3), di provenienza illecita, "al fine di produrre in forma clandestina, senza la prescritta autorizzazione ministeriale, specialità medicinali ad uso veterinario, procedendo poi, sempre in forma illecita, alla loro commercializzazione e alla loro somministrazione agli animali avicoli di allevamenti intensivi, determinando così il contagio di sette operatori del settore come accertato dall'Istituto Superiore di Sanità e, quale misura di prevenzione, l'abbattimento di milioni di capi di polli e tacchini" (danno, questo, da 40 milioni di euro). (fonte: padovaoggi.it)