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SVILUPPO E CONCORRENZA

Ulteriori liberalizzazioni: competenze sanitarie a rischio?

Ulteriori liberalizzazioni: competenze sanitarie a rischio?
Il DDL concorrenza coinvolgerà anche le professioni sanitarie. Alle nuove liberalizzazioni si aggiunge il timore della sottrazione di competenze.

Il ddl concorrenza a cui sta lavorando il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, "riguarderà quei settori che hanno bisogno di un'apertura verso i mercati". Un dossier "ampio", a detta del Ministro Guidi, che coinvolge espressamente anche le professioni. Notai e avvocati in primis se saranno recepite le indicazioni dell'Antitrust, che vede in queste professioni le maggiori resistenze alle norme della concorrenza;  ma anche le professioni sanitarie, a detta del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che ha chiesto il coinvolgimento del suo Dicastero.

Quali professioni sanitarie? Quella dei farmacisti, senza ombra di dubbio. E le altre? Se il Ministero dello Sviluppo seguirà le indicazioni dell'Antitrust, sarà il SSN ad essere oggetto di un restyling pro-concorrenziale; nel settore sanitario ci sarà "una netta separazione tra regolamentazione e controllo e fornitura del servizio" per garantire una vera concorrenza tra strutture pubbliche e private nella "produzione e erogazione delle prestazioni sanitarie specialistiche e ospedaliere". Il timore di vedere rimesso in discussione l'equilibrio fra 'esclusiva' e libera professione per i dirigenti del SSN sta già animando il fronte sindacale: "Servirà solo a chi potrà pagare tariffe più alte di quelle offerte oggi in intramoenia, comprimendo ulteriormente l'attività istituzionale"- dicono i sindacati liguri dove una proposta di legge regionale sembra voler anticipare la spinta liberalizzatrice del Ddl Concorrenza.

Ogni anno il Garante della Concorenza indirizza al Governo e al Parlamento le proprie proposte di riforma pro concorrenziale . Le ultime sono state formulate a luglio del 2014 e sono volte, fra l'altro, a introdurre principi di concorrenza nel SSN, modificando l'articolo 8-ter, comma 3, del d.lgs. n. 502/1992. L'obiettivo è di "garantire libertà di accesso dei privati all'esercizio di attività sanitarie non convenzionate con il SSN, a prescindere dalla verifica del fabbisogno regionale di servizi sanitari".

Il Ddl Concorrenza sarà ufficializzato al prossimo consiglio dei Ministri, forse a quello del 20 febbraio, ma non è la sola preoccupazione delle sigle mediche.

Infatti, a tenere banco non è solo al 'seconda lenzuolata', ma anche il comma 566 della Legge di Stabilità che prevede la ridefinizione di ruoli e competenze di infermieri, ostetriche, tecnici della riabilitazione e della prevenzione. Si tratta di professioni che da tempo aspirano ad un riconoscimento, chiedendo anche la creazione di nuovi Ordini e Collegi che però tarda ad arrivare e che non è vista di bbuon grado dell'Antitrust.
Sul comma 566, Anaao Assomed, Fvm, Fassid, Cisl Medici, Anpo, Apm, hanno inviato una lettera al Ministro Lorenzin, in cui parlano di "una maldestra fuga in avanti" e di "alterazione delle regole": "si sposta in avanti il criterio limite all' esercizio professionale delle professioni sanitarie fissato dall'art.1 comma 2 della Legge n.42/99". Il comma 566, in altre parole, consentirebbe"'inappropriate sovrapposizioni o sottrazioni di competenze" che appartengono solo a professionisti medici in grado di svolgere "atti complessi e specialistici".


Il comma 566 della Legge di Stabilità
566. Ferme restando le competenze dei laureati in medicina e chirurgia in materia di atti complessi e specialistici di prevenzione, diagnosi, cura e terapia, con accordo tra Governo e regioni, previa concertazione con le rappresentanze scientifiche, professionali e sindacali dei profili sanitari interessati, sono definiti i ruoli, le competenze, le relazioni professionali e le responsabilita' individuali e di equipe su compiti, funzioni e obiettivi delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, tecniche della riabilitazione e della prevenzione, anche attraverso percorsi formativi complementari. Dall'attuazione del presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. (link alla GU)

Comma 566, la lettera dei sindacati al Ministro Lorenzin







"Istituzione degli ordini e albi delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione",