Vergato, allevatore e veterinario nel registro degli indagati

Il titolare di un allevamento di Vergato, sull'Appennino bolognese, e un veterinario sono indagati in un'inchiesta della Procura di Bologna nata da una segnalazione della Forestale. Il Avrebbero ucciso cani e sotterrato gli animali in fosse comuni. La vicenda era stata denunciata da un servizio di Striscia la Notizia. Un video ha mostrato un cane portato in un casolare e ucciso con un'iniezione di Tanax. L'8 dicembre la Forestale aveva svolto un controllo.
Il Comune di Vergato ha ordinato la sospensione dell'attività dell'allevamento in cui sono presenti cani corsi e bolognesi. Tre animali e l'area dove i cani sono stati sepolti sono stati sequestrati.

L'ordinanza comunale, su richiesta della stessa Forestale, è stata notificata al titolare dell'attività. Il Comune ordina «di sospendere immediatamente l'attività di commercio degli animali di allevamento con divieto di cessione ed acquisto degli stessi» e «di sospendere ogni attività di movimentazione degli animali di allevamento in attesa delle decisioni dell'Autorità giudiziaria». Il sindaco Massimo Gnudi ha espresso «sconcerto per una vicenda che getta una luce negativa sul territorio». Come amministrazione comunale, ha aggiunto, «stiamo ponendo la massima attenzione all'evolversi della situazione e valutando l'opportunità di costituirci parte civile».

Sulla vicenda è intervenuta anche la Lega Nord con un comunicato in cui scrive di non avere "alcun rapporto" con l'allevatore indicato dai media come un ex militante del partito. La Lega Nord-Emilia Romagna "intima formalmente a tutti gli organi d'informazione di non associare e/o interrompere ogni associazione, del nome di quest'ultimo al Movimento, in quanto peraltro le vicende che lo vedono protagonista sono totalmente estranee alla attività politica, in particolare la Lega Nord, che dal 2010 ha interrotto in malomodo ogni rapporto con V., ha sempre condannato atti di violenza contro gli animali».