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CONTRIBUTI AGEA

Consigliere veterinario coinvolto nella truffa alla UE

Consigliere veterinario coinvolto nella truffa alla UE
Truffa all'Unione Europea nel messinese. Coinvolto un veterinario Asp, consigliere comunale. Trentaquattro indagati, 800mila euro sequestrati.
Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falso ideologico commesso da privato in atto pubblico. Coordinati dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Patti, nell'ambito dell'operazione Terreni In Comune, dalle prime ore dell'alba di ieri mattina uomini dei Comandi provinciali dell'Arma dei carabinieri e della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione a cinque misure cautelari nei confronti di soggetti responsabili di associazione a delinquere dedita alle truffe ai danni del bilancio dell'Unione Europea. Agli arresti domiciliari anche il veterinario dell'Asp, consigliere comunale e 'gestore di fatto' secondo la stampa locale del Centro di Assistenza Agricola.

Le truffe ruotavano intorno ai meccanismi di richiesta di contributi europei destinati a sostenere la produzione agricola dei Paesi dell'Unione, attraverso l'erogazione ai produttori di contributi economici tramite gli organismi pagatori degli Stati membri. In Italia l'organismo deputato ad erogare i contributi è l'Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura). Al fine di supportare gli imprenditori agricoli nella predisposizione delle domande per l'ammissione ai benefici comunitari e nazionali sono stati creati i Centri di Assistenza Agricola, soggetti di natura privatistica ai quali Agea delega l'istruttoria e la gestione delle domande presentate per l'accesso alle varie misure di sostegno.

Requisiti fondamentali per l'accesso ai finanziamenti è il possesso della qualifica di "imprenditore agricolo" ed essere titolari di diritti sui terreni per i quali si richiede il contributo; a tal fine – nel caso di titolarità di diritti su terreni di terzi – i Caa devono acquisire dall'imprenditore che richiede il contributo la documentazione idonea a dimostrare l'effettiva volontà del proprietario del terreno. Le indagini, condotte attraverso attività tecnica, analisi della documentazione rinvenuta presso il Caa, degli estratti dei conti correnti, nonché escussione di proprietari di appezzamenti insistenti in diverse regioni italiane, hanno consentito di accertare come intorno al Centro di Assistenza Agricola fosse stata data vita a un'associazione che – per istruire le richieste di contributi in assenza dei requisiti, sfruttando aziende intestate agli stessi associati e agli altri indagati – falsificava i titoli di possesso relativi a numerosissimi terreni, nell'assoluta inconsapevolezza dei legittimi proprietari.

Dalle prime indagini emergeva che titolare della tenuta di tali fascicoli era il Caa; quindi, si estendevano gli approfondimenti a tutte le aziende i cui interessi erano curati dal Caa, così da individuare numerose imprese agricole che avevano ottenuto, tramite falsi contratti d'affitto o titoli di comodato d'uso appositamente creati dagli operatori del Centro Assistenza Agricola, i contributi dall'Agea.
Nella documentazione veniva inserito un conto corrente diverso da quello dell'azienda beneficiaria, così che tutti gli importi dei finanziamenti venivano, poi, consegnati solo in parte agli effettivi destinatari. Grazie a questo meccanismo sono stati sottratti a coloro che figuravano quali beneficiari circa 300mila euro, mentre quasi 500mila euro sono stati ottenuti attraverso la falsificazione dei titoli di possesso dei terreni. (fonte: messinaora.it)