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AUDIZIONE IN SENATO

Lorenzin: revisione dei LEA priorità del Patto per la Salute

Lorenzin: revisione dei LEA priorità del Patto per la Salute
Dal Ministro della Salute alcune proposte per il cambiamento. Ecco le linee di azione del nuovo Patto per la Salute.
"Programmazione del fabbisogno standard del Servizio Sanitario Nazionale e dei fabbisogni standard regionali e aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza, "tema, quest'ultimo, che riveste un ruolo primario e che trova nel Patto la sede di confronto, in relazione all'esigenza di garantire quel nucleo irrinunciabile del diritto alla salute". Così il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che  sta già lavorando con le Regioni al nuovo Patto per la Salute. Le direttrici politiche e strategiche sono state illustrate dallo stesso Ministro, in audizione martedì scorso in Commissione Igiene e Sanità del Senato.

"Si parla con sempre maggiore insistenza di sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale- ha dichiarato il Ministro sottolineando l'esigenza "soprattutto di aggiornare il modello organizzativo e strutturale del sistema sanitario". Il SSN italiano, come la gran parte del servizi sanitari europei, ha proseguito "si confronta oggi con nuove, importanti sfide assistenziali, e ciò determina la necessità di sottoporlo a revisione".

Tra gli obiettivi prioritari del SSN, il Ministro Lorenzin colloca anche la trasparenza: "Sono del parere che la capacità delle istituzioni pubbliche di rendere trasparenti i processi decisionali e i risultati, avviando meccanismi di coinvolgimento dei cittadini e dei diversi attori della società civile, sia alla base del nuovo modo di concepire l'azione pubblica. Ecco perché il "piano esiti" deve essere accessibile a tutti, poiché soltanto per tale via si garantisce la scelta consapevole degli assistiti e si può valutare la capacità delle singole strutture sanitarie".

Relativamente ai costi standard del Servizio Sanitario Nazionale, "l'obiettivo non è solo ottenere un risparmio in termini economici, ma soprattutto verificare se il sistema federalista sarà in grado di mantenere lo stesso livello di tutela della salute e superare il divario oggi esistente tra le diverse realtà regionali". Sul fronte dei disavanzi sanitari "è necessario puntare e promuovere la capacità delle Regioni affinché siano raggiunti soprattutto gli obiettivi rivolti alla riqualificazione dei servizi. I piani di rientro devono essere intesi come piani di rilancio e di riqualificazione dei servizi sanitari regionali".

"Occorre, altresì, mettere a punto modelli di intervento sul turn-over, che deve essere parametrato sull'effettivo fabbisogno del SSN. Anche in questo settore non è possibile farsi guidare soltanto dalla leva economica, essendo la nostra stella polare la garanzia di Livelli elevati di assistenza ai cittadini".

L'eliminazione di sprechi ed inefficienze "è un altra delle sfide che intendiamo sostenere per riuscire a garantire, nei prossimi anni, l'erogazione di servizi sanitari attraverso un sistema sanitario che intendo mantenere tra i migliori al mondo, anche apportando ampi margini di miglioramento. Ritengo che, soprattutto in questa contingenza finanziaria, l'importanza risieda tutta nella qualità della prestazione erogata e non nella categoria dell'erogatore della prestazione, pubblico o privato che sia. Le azioni che stiamo promuovendo hanno come scopo il rafforzamento del monitoraggio dell'appropriatezza delle prestazioni sanitarie e dei Livelli essenziali di assistenza".

Infine un richiamo alla ricerca scientifica: "Sono invero convinta che il livello di meritocrazia adottato da un Paese si misuri anche mediante la capacità di attirare una mobilità attiva dei ricercatori da altri paesi. Se si riuscirà a realizzare questi due obiettivi strategici in ambito europeo: attrarre più pazienti ed attrarre più ricercatori, si potranno creare le condizioni per incentivare anche il sistema imprenditoriale a finanziare i "nostri" progetti di ricerca. Ciò consentirà - ha concluso il Ministro anche il rientro di molti giovani ricercatori costretti, proprio in nome della ricerca, ad emigrare altrove a vantaggio di altri Paesi. La ricerca scientifica in sanità deve continuare ad essere una delle priorità per il nostro Paese".