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ROMA

Bambini e morsicature, trend in salita all'ospedale pediatrico

Bambini e morsicature, trend in salita all'ospedale pediatrico
Gli accessi al Pronto Soccorso dell' Ospedale Pediatrico Bambino Gesu', in seguito a morsi di animali, dal 2012 a oggi sono stati 70. Nello specifico 37 accessi nel 2012, 2 dei quali hanno avuto bisogno di ricovero. Dei 37 casi, uno e' stato per morso di coniglio e due per sospetta vipera. Tutti i rimanenti per morso da cane.
Dal primo gennaio 2013 a oggi, gli accessi sono stati 33 (in proiezione, quindi, in crescita), 7 dei quali hanno richiesto il ricovero (2 codici rossi e 5 gialli). Di questi 33, uno e' stato per morso di furetto, uno di mulo, uno di cavallo e due per sospetta vipera. I rimanenti per morso da cane.

Le statistiche sono state diffuse dall'AGI dopo il caso della neonata ricoverata dopo essere stata azzannata dal cane.La bimba, riferiscono i sanitari, e' stata sottoposta a intervento di microchirurgia ricostruttiva, un intervento particolarmente lungo e complesso soprattutto quando viene eseguito su neonati. L'intervento e' durato circa 4 ore e la neonata e' attualmente ricoverata nel reparto di terapia intensiva. La prognosi e' riservata.

La neonata e' stata aggredita nella culla da un cane. I genitori hanno portato la piccola al Pronto Soccorso dell'Ospedale San Pietro, raccontando che durante la notte all'improvviso hanno udito un forte rumore provenire dalla camera dove dormiva; quando sono entrati nella stanza hanno trovato la bimba a terra con il volto insanguinato. I sanitari hanno riscontrato che le ferite al volto non erano compatibili con una caduta ma causate da un morso di cane. Alla richiesta degli agenti, i genitori della bambina hanno confermato la presenza in casa di un cane di razza Dachsbracke di 8 anni di proprieta' della madre della donna, lasciatole in custodia per qualche giorno.

L'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani sottolinea in un comunicato stampa che l'Ordinanza appena riportata in vigore dal Ministero della Salute- tutela principalmente l'incolumità nei luoghi pubblici, ma può poco negli ambienti domestici "e proprio per questo - dichiara il Vice Presidente ANMVI, Raimondo Colangeli -il provvedimento ministeriale batte il tasto della prevenzione e dell'educazione insistendo su due concetti: 1) la responsabilità civile e penale del proprietario/detentore; 2) la necessità di acquisire una educazione al rapporto con il cane, un rapporto che non può essere lasciato all'improvvisazione". Rientra nel novero di queste situazioni il caso dell'anziana ammalata lasciata sola con il bull terrier di un parente nel frusinate e aggredita mortalmente.

Colangeli invita a riflettere sulle statistiche riguardanti le vittime neonatali, le più esposte a gravi conseguenze: "L'errore che si commette fatalmente sempre - dichiara l'esperto in medicina veterinaria comportamentale - è quello di trascurare che le relazioni socio-familiari del cane, che all'arrivo di un nuovo nato, si modificano". Nel caso specifico dei neonati, l'ANMVI rinnova l'invito al Ministro della Salute di valutare la predisposizioni di linee guida per le famiglie con gestanti e con neonati in arrivo, affinchè già nei corsi pre-parto e fin dalle dimissioni dal parto alle famiglie vengano date indicazioni fondamentali per la prevenzione delle aggressioni dei cani. Il contributo psico-fisico del rapporto con un pet durante l'età evolutiva è molto importante per i bambini - sottolinea l'ANMVI- e bastano pochi accorgimenti per avviare una relazione proficua e sicura con il cane.

Data la diffusione di cani nelle famiglie italiane, è il momento di analizzare le statistiche prendendo atto che i casi si verificano dove è mancata la mancata la prevenzione.