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CIRCOLARE FORNERO

Subordinazione mascherata, veterinari esclusi dal sospetto

Subordinazione mascherata, veterinari esclusi dal sospetto
Con la circolare 32/2013 del ministero del Lavoro i medici veterinari sono definitivamente esclusi dal sospetto di falsa Partita IVA.
La nota ministeriale completa le previsioni legislative già introdotte con la Riforma Fornero esplicitando gli Ordini professionali i cui iscritti non possono ricadere sotto il sospetto di subordinazione mascherata da falsa Partita IVA. Il Ministero del Lavoro si rivolge ai suoi ispettori con le indicazioni operative per la verifica di eventuali dipendenze o collaborazioni "travestiti" da lavoratori autonomi.

Lo scopo della riforma Fornero è di evitare che il titolare di partita Iva, anche se firma un contratto di prestazione d'opera, sia in realtà alle dipendenze economiche del datore-committente, senza ricevere però le garanzie derivanti da un contratto subordinato.

La presunzione non si applica per tutte quelle prestazioni lavorative svolte nell'esercizio di attività professionali per le quali l'ordinamento richiede
l'iscrizione ad un ordine, un collegio professionale, o ad appositi registri, albi, ruoli o elenchi professionali qualificati che sono esclusivamente quelli tenuti o controllati da una amministrazione pubblica (articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165).La Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari è riconosciuta dal Ministero del Lavoro e rientra fra gli Ordini espressamente elencati nella circolare. Gli iscritti, dunque, non possono entrare nella presunzione di subordinazione (articolo 69-bis, comma 1, del decreto legislativo 276/03).

La novità più significativa contenuta nella riforma del welfare riguarda proprio le false partite iva, cioè gli autonomi che operano prevalentemente per una sola azienda e che, di fatto, vengono equiparati dalla legge a un dipendente assunto con un contratto a tempo indeterminato (con tutti i diritti che ne conseguono). Per avere questo riconoscimento, le partite Iva devono tuttavia rispettare almeno due dei seguenti requisiti:
- Ricavare da una sola azienda oltre l'80% dei compensi dichiarati
- Avere una postazione fissa all'interno dell'impresa (per esempio un computer o una scrivania).
- Lavorare per un solo committente per oltre 8 mesi in un anno, con un compenso inferiore a 18mila euro annui.

Se almeno due di questi requisiti vengono meno, il lavoratore autonomo viene considerato a tutti gli effetti una vera partita iva e non può essere assimilato per legge a un dipendente.

Ad ottobre era stato il Vice Ministro Michel Martone ad anticipare a Confprofessioni l'imminenza del provvedimento che avrebbe definitivamente escluso i professionisti iscritti ad un Ordine professionale fra i sospettabili di lavoro subordinato mascherato e falsa partita IVA. All'emanazione della Legge Fornero, seguita passo passo in Parlamento da Confprofessioni, ANMVI commentava parlando di "punto fermo nel diritto del lavoro".  Per Carlo Scotti, promotore in Giunta Esecutiva dell'esclusione dei liberi professionisti, considera" evitate distorsioni nei rapporti fra liberi professionisti. Alla Legge Fornero mancava solo un atto di conferma da parte del Ministero del Lavoro ai suoi ispettori, atto giunto con la circolare e il drecreto  di cui @nmvi Oggi dà pubblicazione.

Alla circolare, che individua analiticamente le condizioni per l'applicazione della disposizione, si accompagna il Decreto Ministeriale del 20 dicembre 2012 con il quale sono individuati albi, ruoli, registri ed elenchi la cui appartenenza esonera dalla applicabilità della presunzione. Link al sito MinLavoro.

pdfCIRCOLARE_DEL_MINISTERO_DEL_LAVORO_32_2012.pdf1.28 MB

pdfDECRETO_DEL_MINISTERO_DEL_LAVORO.pdf1.19 MB