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DECISIONE UE

All’Italia 124.120 euro per studiare il virus Schmallenberg

All’Italia 124.120 euro per studiare il virus Schmallenberg
La Commissione europea finanzia gli studi di sette Stati Membri prima di varare una normativa ad hoc. L'EFSA aveva suggerito di colmare le lacune nelle attuali conoscenze.
La Decisione è del 27 giugno 2012 e riconosce un contributo finanziario per studi sul virus di Schmallenberg a: Belgio, Germania, Spagna, Francia, Italia, Paesi Bassi e Regno Unito. Gli studi così finanziati saranno utilizzati come base per sviluppare le norme in materia di controllo e diagnosi.

Le somme massime erogabili dalla Commissione sono le seguenti: 438.615 euro per il Belgio, 595.883 euro per la Germania, 146.590 euro per la Spagna, 589.380 euro per la Francia, 124.120 euro per l'Italia, 639.342 euro per i Paesi Bassi, 371.811 euro per il Regno Unito.

Il virus di Schmallenberg è stato individuato per la prima volta nel novembre 2011 in Germania e da allora anche Belgio, Germania, Regno Unito, Francia, Lussemburgo, Italia e Spagna ne hanno segnalato la presenza. Essendo la prima volta che il virus viene isolato all'interno dell'Unione, le informazioni al riguardo sono minime e non esistono ancora norme armonizzate per il controllo né strumenti diagnostici per valutarne la diffusione.

Secondo le più recenti analisi dell'EFSA, se il virus si manifesterà ancora a fine anno o all'inizio del 2013, le zone più suscettibili di essere colpite sarebbero le regioni a sud e a est delle zone precedentemente interessate. Nelle sue conclusioni l'EFSA proponeva una serie di raccomandazioni di ricerca per colmare le lacune nelle conoscenze individuate attraverso un'analisi approfondita dell'Autorità sulla base della propria raccolta di dati e attività di collegamento con gli Stati membri.