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EFSA

Schmallenberg: il virus potrebbe interessare nuove regioni

Schmallenberg: il virus potrebbe interessare nuove regioni
Se il virus si manifesterà ancora a fine anno o all'inizio del 2013, le zone più suscettibili di essere colpite sarebbero le regioni a sud e a est delle zone precedentemente interessate.

L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha pubblicato la propria valutazione complessiva dell'impatto dell'infezione causata dal cosiddetto virus di "Schmallenberg" (SBV) sulla salute degli animali, sulla produzione animale e sul benessere degli animali. Dopo la segnalazione del virus, avvenuta per la prima volta in Germania nel 2011, la situazione nell'Unione europea sino a metà maggio 2012 era la seguente: il SBV è stato riferito in 3745 aziende, con casi confermati da test di laboratorio in otto Stati membri. L'EFSA conclude dunque che l'impatto di questa malattia animale negli allevamenti, a livello di singolo Stato membro, non supera il 4% per gli ovini o il 2% per i bovini.

Per quanto riguarda le modalità di trasmissione del virus, non vi è alcuna prova dell'esistenza di qualsiasi altra via di trasmissione se non quella da madre a prole attraverso la placenta o tramite vettori come il "moscerino pungente" Culicoides obsoletus. L'EFSA ha osservato che risultati recenti hanno individuato il SBV nei luoghi in cui è stato riscontrato il moscerino pungente del gruppo Culicoides obsoletus. Alcuni dati di ricerca sembrano indicare che il gruppo Culicoides obsoletus sia molto diffuso in Europa, tuttavia sono necessari set di dati più completi e più armonizzati.

L'Autorità ha preso in esame quelle specie animali più sensibili al virus, sottolineando come esso sia stato rilevato in bovini, ovini, caprini e in un bisonte. Anticorpi specifici per il SBV sono stati rilevati nei cervi, ma non si è a conoscenza di alcuna altra specie colpita. L'EFSA ribadisce inoltre che nuovi studi supportano la valutazione iniziale effettuata dal Centro Europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, ove si indicava che è molto improbabile che il SBV costituisca un rischio per l'uomo.

La probabilità che il SBV sopravviva all'inverno e successivamente si diffonda nel 2012, manifestandosi poi a fine 2012-inizio 2013 è difficile da valutare a causa della mancanza di dati.

Nel caso il virus superi il periodo invernale, il modello di diffusione geografica dell'EFSA prevede che il SBV riemerga con più probabilità tra metà aprile e fine maggio e che l'eventuale focolaio infettivo di SBV sia probabilmente di dimensioni simili a quelle verificatesi nel 2011. È probabile che vengano interessate regioni non colpite in precedenza (supponendo l'immunità degli animali nelle regioni già interessate in precedenza). Sulla base del modello sviluppato dall'EFSA per predire la possibile diffusione geografica della SBV nel corso del tempo, le zone più suscettibili di essere colpite (se il virus si manifesta ancora una volta alla fine di quest'anno o all'inizio del 2013) sarebbero le regioni a sud e a est delle zone precedentemente interessate.

La presente valutazione dell'impatto dell'SBV deve essere interpretata con cautela, in quanto i livelli riferiti dipendono dalle vigenti normative nazionali sull'obbligo di comunicare la malattia al momento della sua rilevazione, dal livello di consapevolezza delle varie parti in causa e dalla capacità diagnostica nei singoli Stati membri. Non sono attualmente disponibili dati sull'impatto dell'SBV nelle singole aziende agricole.

Nelle sue conclusioni l'EFSA propone una serie di raccomandazioni di ricerca per colmare le lacune nelle conoscenze individuate attraverso un'analisi approfondita dell'Autorità sulla base della propria raccolta di dati e attività di collegamento con gli Stati membri.