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CONTENZIOSI

Onaosi: restituire le somme sarebbe destabilizzante

Onaosi: restituire le somme sarebbe destabilizzante
I Sanitari dipendenti sono contribuenti obbligatori. La Fondazione Onaosi replica ai ricorsi e alle pretese di rimborso: "iniziative temerarie".
"Recentemente, da parte di studi legali viene proposto ai Sanitari dipendenti, quindi contribuenti obbligatori per legge, di ricorrere contro l'obbligo di contribuzione e di chiedere la restituzione delle quote di iscrizione dal 2003 al 2006". Mentre la Fondazione ONAOSI cerca la strada della sanatoria con il Ministro Renato Balduzzi per chiudere il contenzioso con i liberi professionisti, si profila il rischio di un nuovo fronte di battaglia aperto stavolta dai dipendenti pubblici.

"A fronte di una richiesta di restituzione di circa 600 euro lordi (360 netti dopo la deduzione), le spese di difesa per le azioni legali promosse contro l' ONAOSI costano alla Fondazione circa 1000 euro ciascuna, superando quindi di gran lunga il motivo del contendere. I medici chirurghi ed odontoiatri, i veterinari, i farmacisti, possono ben comprendere – dichiara l'Onaosi in un comunicato- che le offerte ricevute di patrocinio per la restituzione delle somme massime suddette, sono motivo di forte destabilizzazione per la Fondazione".

L'iscrizione annuale all'ONAOSI "costa ai Sanitari una quota minima di 2,09 euro al mese (25 euro annui) ad una quota massima di 12,75 euro per 13 mensilità interamente deducibili alla fonte dalle tasse".
Oggi, l'iscrizione all' ONAOSI è, per legge e per statuto, obbligatoria per i Sanitari dipendenti dalle pubbliche amministrazioni e volontaria per i liberi professionisti e i dipendenti del settore privato.

Le Federazioni degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, dei veterinari e dei farmacisti, e i loro sindacati, che stanno sostenendo un processo di rinnovamento dell' ONAOSI "esortano i propri iscritti a prendere le distanze da tali iniziative legali temerarie che, qualora assumessero proporzioni più rilevanti, potrebbero risultare dannose per le oltre 3700 famiglie di Sanitari che ricevono costante assistenza".