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Sei proposte per la dirigenza precaria del SSn e del Ministero

Sei proposte per la dirigenza precaria del SSn e del Ministero
Una nota delle sigle intersindacali mediche e veterinarie elencava sei proposte di soluzione per altrettante forme di precariato nel pubblico impiego della sanità. L'ossimoro della dirigenza precaria si palesa nella mancata stabilizzazione rende precarie le funzioni. Incerto anche il futuro pensionistico. Ieri sera la firma dell' accordo con il Ministero della Salute: chi ha superato un concorso sia regolarizzato.
Stabilizzazione quasi al completo per gli infermieri, mentre per medici, veterinari e dirigenti SSN la precarizzazione dei rapporti di lavoro si acuisce. Complici il blocco del turn over e i piani di rientro regionali che spingono le Aziende a fare ricorso a "strumenti di reclutamento illegittimi".  L'intersindacale medica e veterinaria elencava nei giorni scorsi sei tipi di lavoro precario e per ciascuno individua possibili soluzioni, compatibili con il rispetto della Costituzione ( non si può prescindere dal concorso nel pubblico impiego) e con le risorse economiche. I sindacati auspicano che le proposte possano tradursi in norma di legge entro l'estate. Intanto, ieri sera la firma di un accordo con il Ministero della Salute.

I sei tipi di lavoro precario: incarichi 15 septies e 15 octies dlgs 502/1992; facenti funzione direttori di struttura complessa (art.18 ccnl 1998-01); contratti a tempo determinato su bando concorsuale; contratti a tempo determinato su avviso pubblico; contratti atipici pagati con fondi aziendali; contratti atipici pagati con fondi extra aziendali.

La richiesta dei sindacati per i contratti a chiamata diretta, (incarichi 15 septies e 15 octies dlgs 502/1992) è che siano eliminati per la dirigenza medica, veterinaria e sanitaria, salvaguardando la dotazione organica. Quest'ultima " deve essere ricalcolata conteggiando le posizioni lavorative ricoperte attraverso tali procedure, bandendo quindi un regolare concorso sui posti di lavoro". Per i sindacati questi contratti "non hanno mai assolto alla funzione di richiamare in tempi rapidi alte professionalità, ma sono serviti solo alle clientele politiche e non".

Per i " facenti funzione" alla direzione di struttura complessa, sono di fatto "medici che occupano un ruolo apicale vacante, per diversi anni senza il riconoscimento economico adeguato alla funzione svolta". La proposta è che in caso di cessazione dal servizio per qualsiasi motivo del direttore di struttura complessa il vincolo di dodici mesi, previsto dal Ccnl per la copertura del posto (ovvero la conclusione delle procedure selettive e l'immissione nel ruolo del dirigente incaricato) sia da considerarsi inderogabile, salvo soppressione della posizione organizzativa.

In favore dei contratti a tempo determinato dopo concorso, si propone la definizione di un piano di stabilizzazione con il passaggio al contratto a tempo indeterminato, nell'ambito dei posti vacanti nella dotazione organica ovvero nell'ambito di una revisione della consistenza della stessa sulla base di una più generale programmazione del fabbisogno e nel limite delle risorse economiche che all'atto dell'adozione del piano risultino già impegnate a copertura dei costi del rapporto di lavoro precario.

I contratti a tempo determinato su avviso pubblico quando riguardino attività comprese nei LEA vanno ricompresi in maniera strutturale nella dotazione organica procedendo a pubblico concorso.
I contratti atipici "non avrebbero potuto esistere nel pubblico impiego". I lavoratori "se presentassero ricorso legale contro le aziende, potrebbero vedersi riconosciuti i corrispettivi economici non percepiti fino a ora". Si chiede pertanto "la proibizione assoluta per legge dell'utilizzo di co.co.co e libero-professionisti per supplire le carenze organiche in attività istituzionali procedendo ad una ricognizione dei posti e dei costi sopportati attualmente dalle Aziende per questo tipo di contratti per passare a concorsi con punteggio aumentato per i titolari, ai fini della assunzione a tempo indeterminato".

Cinque anni di lavoro, anche non consecutivi, integrano le previsioni del comma 2 dell'art. 56 dpr 483/97, per cui medici e veterinari in possesso di tale requisito andrebbero assimilati al personale in servizio di ruolo all'1.2.98, esentato dal requisito della specializzazione nella disciplina relativa al posto di ruolo da porre a concorso. Pertanto, l'esperienza professionale maturata diventa titolo necessario e sufficiente nella disciplina in cui hanno lavorato, se non in possesso di titolo di specializzazione specifico. La partecipazione a tale procedura selettiva comporta un atto di rinuncia a rivalse economiche nei confronti dell' ente che propone la stabilizzazione.

Il documento che sancisce l'accordo tra Ministero della Salute e Sindacati della dirigenza del Ssn per la regolarizzazione di tutti i contratti precari recepisce in larga parte le proposte dell'intersindacale. Il documento -anticipato da quotidianosanita.it -parte dall'assunto che tutti i professionisti che hanno superato un concorso, ma non sono ancora stati assunti a tempo indeterminato debbano essere regolarizzati.

pdfPROPOSTA INTERSINDACALE SUL PRECARIATO IN SANITA.pdf30.8 KB

pdfIL TESTO DELLACCORDO_copy.pdf3.17 MB