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Corte dei Conti del Lazio

Randagismo, le multe finanzino la sicurezza stradale

Randagismo, le multe finanzino la sicurezza stradale
La Corte dei Conti del Lazio ha pubblicato una delibera che richiama i Comuni all'utilizzo dei proventi derivanti dalle sanzioni per combattere il randagismo. La Corte considera fondamentale che gli introiti per violazioni del Codice della Strada siano utilizzate per finanziarie iniziative a migliorare la sicurezza stradale. Che i cani randagi concorrono a mettere a repentaglio.
La delibera della Corte dei Conti del Lazio n. 142/2011, pubblicata a fine dicembre, richiama i Comuni ad utilizzare gli introiti derivanti dalle multe stradali per fini di pubblico bene. In particolare, la Corte sottolinea che il 50% di queste entrate va reinvestito in sicurezza stradale e pertanto contenere la circolazione di cani randagi può senz'altro rispondere a questo fine.

Gli oneri relativi alla custodia e alla vigilanza dei cani randagi possono essere legittimamente reperiti dai fondi dai fondi comunali provenienti dalle multe stradali. Infatti, posto che l'articolo 2 del Codice della Strada impone agli enti proprietari delle pubbliche vie di assumere tutte le iniziative necessarie affinché si realizzi la sicurezza stradale e tenuto conto che la custodia dei cani randagi rientra nella competenza delle amministrazioni comunali, si realizza quel nesso logico che permette di destinare quota parte delle risorse finanziarie provenienti dalle multe alla custodia di cani randagi, intesi quali potenziali ostacoli alla sicurezza stradale.

La presenza improvvisa di cani randagi sulla carreggiata può senz'altro rientrare fra le "anomalie tali da arrecare danno all'utente". Una "insidia" che non può nemmeno essere facilmente segnalabile in anticipo con apposito cartello.

pdfDELIBERA DELLA CORTE DEI CONTI DEL LAZIO.pdf