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LA LETTERA

ANMVI all'On Mollicone: i cani non trasmettono la Leishmaniosi

ANMVI all'On Mollicone: i cani non trasmettono la Leishmaniosi
Precisazione del Presidente ANMVI: "I cani non trasmettono la Leishmaniosi all'uomo". L'On Mollicone: "Provvederemo alla modifica".


"L'interrogazione è apprezzabile per l’attenzione verso la salute del cane, ma riporta un assunto scientificamente errato"
. Il Presidente dell'ANMVI, Marco Melosi, ha scritto all'On Federico Mollicone (FDI) chiedendo di eliminare dall'atto parlamentare presentato alla Camera, l'assunto che la Leishmaniosi sia una malattia "che può passare dall'animale all'uomo". Melosi puntualizza: "I cani non trasmettono la leishmaniosi all’uomo".

L'On Mollicone si è rivolto al Ministro della Salute per sollecitare l'approvazione di un nuovo ritrovato farmacologico riportando dati e informazioni prive di evidenza.

"La Leishmaniosi  è sì una malattia "zoonotica"- spiega il Presidente Melosi-  nel senso che il protozoo L. Infantum è responsabile della malattia sia nel cane che nell'uomo. Ma il cane - che è un "serbatoio" del protozoo-  non può contagiare direttamente l'uomo". Le persone, prosegue, "possono infettarsi solo tramite la puntura da parte del flebotomo (un insetto) che è il vettore del protozoo".
Pertanto, "nel preminente interesse dei cani, della serenità dei proprietari e della collettività, è bene ribadire che non si verifica alcuna trasmissione dal cane all’uomo".

L'ANMVI fa anche notare che i dati riportati dall'On Mollicone sulla malattia (“circa il 40 per cento ne è affetto in Italia” e “ nei cani provoca un'altissima percentuale di morti”) non corrispondono alle evidenze cliniche dei Medici Veterinari.

"In primo luogo- sottolinea Melosi-  i Medici Veterinari sensibilizzano da tempo i proprietari alla prevenzione, in quanto l’intervento sui vettori è cruciale. L’impiego di prodotti repellenti topici a lento rilascio e della vaccinazione contribuisce significativamente al controllo di L. infantum, anche nelle regioni climaticamente più esposte alla circolazione del flebotomo".
In secondo luogo "la Leishmaniosi nel cane è una malattia generalmente cronica e la prognosi dei cani con Leishmaniosi risulta essere più favorevole rispetto al passato, grazie ai progressi della medicina veterinaria. Inoltre, regolari visite veterinarie consentono di identificare precocemente la possibile progressione dell’infezione verso la malattia e di conseguire un apprezzabile miglioramento nelle condizioni cliniche e di benessere del cane in cura".

Inutile allarmare. La precisazione- conclude la nota- si rende opportuna anche a beneficio dei parlamentari e di chiunque acceda all’atto pubblicato sul sito della Camera dei Deputati.

Tempestivo il riscontro dell'On Mollicone: "Provvederemo alla modifica".