Nel Bando- scrive il Presidente dell'ANMVI Marco Melosi- sono presenti "numerosi profili di antigiuridicità", tali da richiederne la "revoca immediata". La richiesta è stata inoltrata via pec anche alla Direzione Ambiente, responsabile del procedimento, alla Asl e all'Ordine dei Veterinari di Taranto. "In difetto- scrive Melosi- gli uffici legali dell’Associazione procederanno di conseguenza".
Il Bando risulta "manifestamente in contrasto con l'ordinamento legislativo e professionale vigente" fa notare l'ANMVI. Ad invalidare integralmente il Bando concorrono: - la mancata indizione di pubblica gara per il reclutamento dei medici veterinari liberi professionisti; - il mancato rispetto delle norme relative ai compensi dei medici veterinari - la violazione delle norme sulla responsabilità professionale sanitaria - la violazione delle norme sulla trasparenza e della corretta pubblicità al pubblico
Inoltre, una eventuale adesione al Bando in oggetto - sia da parte di cittadini proprietari che di Medici Veterinari- esporrebbe anche questi ultimi a profili di illegittimità, conseguenti alla sottoscrizione di clausole in palese violazione delle norme di legge. Infine, gli eventuali proprietari aggiudicatari affiderebbero i propri cani ad una iniziativa priva di garanzie civilistiche e di buona prassi medico veterinaria.
"Senza omettere profonde riserve circa l'opportunità e l'efficacia del Bando in oggetto quale strumento di contrasto alla grave emergenza-randagismo nei territori pugliesi- l'ANMVI ritiene che "una eventuale riproposizione da parte dell'Amministrazione comunale di iniziative rivolte ad animali di proprietà richieda una radicale riformulazione, in senso giuridicamente e legalmente corretto".