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Omogeneizzati al cane, ANMVI replica a Corriere.it

Omogeneizzati al cane, ANMVI replica a Corriere.it
Sull''articolo “Tutti gli animali sono di serie A”, pubblicato dall'edizione digitale del Corriere della Sera, il Presidente dell'ANMVI ha inviato una rettifica.

Ieri, la rubrica dedicata ai pet di Corriere.it ha pubblicato un articolo a firma di Costanza Rizzacasa d’Orsogna, che secondo il Presidente Marco Melosi non è un buon esempio di consapevolezza gestionale del cane e delle sue esigenze nutrizionali. 

La rettifica inviata ieri sera alla direzione della testata e all'articolista unisce "all’invito lanciato ai lettori di dedicare tempo ai propri animali da compagnia, quello di attenersi a fonti attendibili e competenti sulla loro nutrizione. Non risponde a questi criteri -  fa notare Melosi-  l’articolo “Tutti gli animali sono di serie A”, che fin dalle prime righe contiene inesattezze".

Quattro le obiezioni mosse nella rettifica della Presidenza ANMVI

1. Non corrisponde al vero che sul pet food ci sia “un vuoto legislativo”: al contrario esiste una corposa normativa europea e nazionale, che obbedisce a criteri di sicurezza alimentare anche per la tutela dei cani e dei gatti;
2. Questa normativa contempla piani nazionali di controllo ufficiale dei mangimi animali- a garanzia dei cani e dei gatti e del proprietario- che annualmente registra elevati livelli di conformità del pet food industriale.
3. E’ pertanto priva di qualsiasi fondamento l’affermazione che le “scatolette” siano “di dubbia qualità” .
4. Ancora più infondata è la correlazione tra il pet food e le “tante malattie” citate dall’articolista che, evidentemente priva di competenze medico veterinarie, non conosce le numerose patologie derivanti da disordini causati dalla alimentazione casalinga ai pet.

"La stessa articolista comprova quanto appena detto- fa notare Melosi-  ricorrendo – e ciò che è peggio inducendo all’imitazione- a prodotti dell’infanzia per alimentare il proprio cane o gatto (“gli compro gli omogeneizzati”). Sappiano i suoi lettori che le esigenze nutrizionali della prima infanzia e quelle di un animale da compagnia divergono radicalmente in termini di proprietà nutrizionale (proteine, vitamine, zuccheri, ecc.), digeribilità, assimilazione, ecc. e che possono essere gravemente dannosi per la salute degli animali da compagnia, predisponendo questi ultimi all’insorgenza di disturbi, anche cronici, nonché viatico di patologie invalidanti.

"Gli animali da compagnia - è la conclusione- richiedono tempo, ma soprattutto una consapevolezza gestionale che non si ritrova in questo articolo".