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AUDIZIONI SUL TESTO

DDL Lorenzin, spazi di migliorabilità per la veterinaria

DDL Lorenzin, spazi di migliorabilità per la veterinaria
Proposte al Ministro e ai Senatori per un testo che oggi è " privo di respiro europeo". Domani audizione della Fnovi.

Inserire la definizione di atto medico veterinario e rafforzare la norma sull'esercizio abusivo della professione veterinaria. Sono le richieste che l'ANMVI ha rilanciato al Ministro Beatrice Lorenzin e alla 12° Commissione Igiene e Sanità del Senato che, domani, riapre le audizioni sul DDL Lorenzin.

Audizione FNOVI- Dopo un lungo stallo parlamentare, il riordino degli ordini delle professioni sanitarie subisce infatti una ulteriore battuta d’arresto ad opera delle Federazioni delle professioni sanitarie storiche, tra cui la FNOVI, che hanno avanzato obiezioni " meritevoli di adeguata attenzione"- a parere dell'ANMVI.

Riferisce la FNOVI -che domani sarà ascoltata in audizione informale dalla Commissione Sanità - che l'iter del ddl è subordinato al via libera alla legge di Bilancio.  L'altolà imposto da Fnomceo, Fofi e Fnovi- costituitesi in Comitato Permanente- è dovuto ad obiezioni di fondo sul testo uscito da Montecitorio a fine ottobre, in quanto inadeguato a cogliere l'opportunità di un moderno ed efficace riordino dell'ente ordinistico.

Condividendo la critica di fondo a un testo eccessivamente sbilanciato su aspetti burocratici, l'ANMVI osserva che il Disegno di legge è stato  "svuotato dei suoi ben più ambiziosi intenti originari ed è scaduto a rango di norma amministrativo-burocratica, perdendo di vista contenuti propri di una legge “quadro”, degni di una legge di portata ordinamentale, realmente strutturale e fondativa delle professioni sanitarie".

L'ANMVI rilancia sulle competenze esclusive- Per quanto riguarda nello specifico la professione veterinaria ANMVI auspica che il Parlamento e il Ministero della salute, nel corso dell’iter e dell’emanazione dei decreti attuativi, sappiano cogliere l’occasione per colmare le lacune nella legislazione veterinaria:

1) Introdurre nell’ordinamento della professione veterinaria la definizione di “Atto Medico Veterinario” come adottata dalla Federazione dei Veterinari Europei nel 2008, mediante una fedele traduzione/trasposizione nella legislazione italiana; la definizione europea è coerente con il quadro dell’Unione Europea: con le qualifiche professionali (Direttiva 2005/36/CE -Attuata dal D.lvo 9 novembre 2007, n. 206; Direttiva 2013/55/CE-attuata dal D.lvo 28 gennaio 2016, n. 15) con l’ampio numero di direttive, decisioni, regolamenti dell’Unione Europea, applicabili all’esercizio professionale veterinario.

2) Perfezionare e rafforzare la disciplina penale relativa all’esercizio abusivo di una professione sanitaria. ANMVI invita nuovamente il Ministero della Salute e il Senato a legiferare per impedire l’esercizio abusivo di pratiche mediche e sanitarie su ‘pazienti animali’ da parte di soggetti aventi qualifica e/o abilitazione in una laurea sanitaria in campo umano.

"E’ dunque pacifico, tranne che per il legislatore nazionale" - osserva l'ANMVI -  che "conoscenze di anatomia e fisiologia animale, di clinica e di medicina veterinaria, anche comportamentale, appartengano esclusivamente alla formazione del Medico Veterinario e che solo in virtù di tale formazione si possa conseguire la laurea e l’abilitazione di Stato all’esercizio professionale sanitario sugli animali".