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LA RISPOSTA

Canone RAI, Agcom: non possiamo farci niente

Canone RAI, Agcom: non possiamo farci niente
Dopo l’Agenzia delle Entrate anche l’Autorità Garante per le Comunicazioni si dichiara incompetente ad intervenire sul canone speciale RAI. La Direzione Servizi Media ha risposto all’ANMVI.  “Il canone di abbonamento alla televisione va configurato come “imposta” e come tale il relativo pagamento ha natura di obbligo tributario, la cui regolamentazione esula dalle competenze di questa Autorità, non potendosi rintracciare, sulla base della legislazione vigente, alcun potere di intervento per tale materia”. La risposta, pervenuta oggi all’ANMVI, è a firma del Dirigente dell’Ufficio Regolamentazione e Vigilanza Servizio Pubblico Radiotelevisivo, Mirella Fosse.

Nel merito dell’esposto, l’Associazione chiedeva se l’applicazione del canone agli strumenti di comunicazione informatica non fosse lesiva delle libertà e dei diritti che l’Agcom è preposta a tutelare (corretta competizione degli operatori sul mercato, libertà fondamentali dei cittadini, tutela dei consumi). L’Autorità ha invece limitato la sua risposta ai soli aspetti tributari per i quali si dichiara incompetente ad intervenire. Proprio come aveva già fatto a suo tempo anche l’Agenzia delle Entrate.

Ad oggi- dopo il dietro front della RAI che ha dichiarato di non pretendere il canone speciale su pc, smartphone e tablet, l’unica risposta ufficiale- comunque parziale- è del Sottosegretario allo Sviluppo Economico, Massimo Vari. In attesa di una soluzione normativa prosegue lo scarica barile.

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