• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31390

+++ Le pubblicazioni riprenderanno con regolarità dopo la pausa estiva +++  

ANMVI AL MINISTRO BALDUZZI: PIANO URGENTE DI INTERVENTO

ANMVI AL MINISTRO BALDUZZI: PIANO URGENTE DI INTERVENTO
Che in Italia il randagismo sia diventato un pericolo per la vita dei cittadini è un fatto inaudito. Appello al Ministro dopo i gravissimi casi nel livornese e in provincia di Milano. Questa degenerazione ha precise responsabilità politiche e amministrative. On Mancuso: nuova legge al rush finale.

In Italia – scrive l'ANMVI in un comunicato stampa -si preferisce affollare i canili, trasferire con " voli di stato" i randagi da un capo all'altro della Penisola e versare fiumi di denaro pubblico in un circolo vizioso di interventi parcellizzati e non sempre trasparenti, senza alcun controllo reale sulla popolazione animale.

Il fenomeno del randagismo va contrastato con azioni urgenti di contenimento della riproduzione- come vuole la Convenzione Europea per la protezione degli Animali da Compagnia appena adottata con Legge italiana – e attraverso una strategia complessiva di prevenzione che faccia molto più affidamento sui veterinari. I randagi sono un costo altissimo per le casse del Tesoro, delle Regioni e dei Comuni e ora non possono diventare un costo in termini di vite umane.

L'inadeguatezza delle misure legislative sul randagismo è palese e dopo la sospensione al TAR dell'Ordinanza ministeriale contro le aggressioni canine non sono vigenti norme efficaci per la tutela dell'incolumità pubblica.

Il Presidente ANMVI Marco Melosi al Corriere della Sera: "Chiediamo un piano straordinario, i nostri settemila ambulatori sono a disposizione". Per l'ANMVI è scandaloso che non si sia mai approntato un piano di emergenza come quello prospettato da quasi dieci anni dall'ANMVI: mettere in circolo tutte le strutture veterinarie private, adottare un piano sistematico di sterilizzazioni, adozioni dai canili, di rispetto della legalità e di prevenzione della proliferazione incontrollata degli animali di proprietà e senza proprietario. Con quanto è accaduto, l'Italia non sta dando prova di essere un Paese europeo civile.

Intanto l'On Gianni Mancuso, relatore in Commissione Affari Sociali alla Camera della Legge di riforma della 281 dichiara: "L'unico modo per fare seria opera di prevenzione, in questo caso, è una Legge Quadro che normi tutti gli aspetti relativi alla gestione degli esseri senzienti, in particolar modo quelli randagi, che possono, e l'abbiamo visto, costituire un serio problema e anche un pericolo per gli esseri umani.
In realtà – continua Mancuso – questa Legge è già all'esame della XII Commissione Parlamentare (Affari Sociali e Sanità): è al rush finale, infatti, l'esame degli emendamenti proposti al nuovo testo della Legge 281/91,"Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo". La nuova normativa metterà ordine e nuova disciplina nelle materie animali, anche e soprattutto relativamente al randagismo e alla gestione di canili e gattili, cointeressando sinergicamente gli Enti locali, le Associazioni animaliste e i servizi veterinari delle ASL. Una volta terminato l'esame emendativo, verrà richiesto il parere delle altre Commissioni parlamentari per competenza (ad esempio la Commissione Bilancio per l'analisi dei relativi costi) e, quindi, la nuova 281 costituirà un fondamentale strumento per impedire il ripetersi di avvenimenti così cruenti.
Il Parlamento, stavolta, non è stato a guardare, ma si sta celermente muovendo per gestire con efficacia concreta la convivenza uomo animale".

pdfCOMUNICATO ON MANCUSO.pdf148.93 KB