"Due recenti sentenze della Corte di Cassazione mi hanno spinto a scrivere questo breve articolo per ricordare alcuni importanti aspetti dell'espletamento dei doveri del datore di lavoro per quanto riguarda la salute e la sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro". Carlo Pizzirani fa il punto della situazione a pochi giorni dai corsi di formazione che terrà per l'ANMVI.
Due recenti sentenze della Corte di Cassazione mi hanno spinto a scrivere questo breve articolo per ricordare alcuni importanti aspetti dell'espletamento dei doveri del datore di lavoro per quanto riguarda la salute e la sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro.
Durante i
corsi che sono organizzati da ANMVI a Cremona con cadenza semestrale, tra tutti gli argomenti trattati si parla anche dell'autocertificazione in sostituzione del documento di valutazione dei rischi, opportunità che hanno i titolari di strutture veterinaria che impiegano meno di 10 addetti. Un concetto che si è sempre cercato di far passare è quello che l'autocertificazione non deve sostituire l'esecuzione della valutazione ma esclusivamente il documento di valutazione; vengono anche distribuite delle schede da compilare che aiuteranno nella valutazione e viene anche consigliato di conservare tali schede come traccia che possa aiutare a ricostruire il percorso eseguito nel caso che si verifichi un controllo da parte di un organismo di controllo. La sentenza n. 23968 della Cassazione Penale, sezione III, del 16/06/2011 rigetta il ricorso presentato da un datore di lavoro in quanto, recita, anche in presenza di autocertificazione doveva essere predisposto un documento analitico della valutazione di tutti i rischi.
La sentenza mette in risalto il fatto che, effettivamente, il datore di lavoro dell'azienda con meno di dieci dipendenti, non era (e non è) soggetto alla effettuazione del documento di valutazione dei rischi nei contenuti previsti dalla norma ma, questo non lo esonerava di predisporre un documento di valutazione dei rischi nel contenuto meno analitico di quanto previsto. Nella sostanza la Cassazione sostiene, che il documento (autocertificazione) doveva comunque contenere la valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e per la salute dei lavoratori, anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché della sistemazione dei luoghi di lavoro. Quindi comunque sembrerebbe che l'autocertificazione deve essere comunque dettagliata nei contenuti anche se non a livello del classico documento di valutazione dei rischi.
La seconda sentenza, Cassazione Penale Sezione IV, n. 16807, del 22 aprile 2011 sottolinea la necessità di documentare informazione e formazione dei lavoratori. E' obbligatorio da parte del datore di lavoro impartire una specifica formazione ed informazione dei propri lavoratori dipendenti ed è necessario che le stesse siano opportunamente documentate. Questo è quanto emerge dalla lettura di questa breve sentenza della Corte di Cassazione la quale ha altresì ribadito che non è assolutamente sufficiente, per raggiungere tali scopi, lasciare che gli stessi lavoratori vengano informati "sul campo" assumendo generiche informazioni da parte di colleghi di lavoro.
Anche questo argomento fa parte dei temi trattati durante i
corsi per datore di lavoro/RSPP che si tengono a Cremona e che si svolgeranno sal 23 al 27 novembre prossimo. Da sempre, questa sarà la tredicesima edizione, andiamo ribadendo la necessità di documentare tutto quello che avviene all'interno dell'ambulatorio o clinica che sia, relativamente alla salute e sicurezza sul lavoro.
Sempre più spesso possiamo verificare la validità dei nostri corsi e soprattutto l'attualità del loro programma e dei loro contenuti alla luce delle sentenze della Cassazione e delle circolari Esplicative che vengono pubblicate.
Possiamo tranquillamente affermare : "... noi lo dicevamo ..."
Carlo Pizzirani, Direttore dei Corsi ANMVI sulla sicurezza del lavoro.
