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SI' AL DDL LO PRESTI, MANCUSO: GARANZIA PER LE CASSE

SI' AL DDL LO PRESTI, MANCUSO: GARANZIA PER LE CASSE
Il Ddl LoPresti è stato approvato in via definitiva. A darne notizia, il Presidente dell'Enpav On Gianni Mancuso, tra i firmatari del Disegno di Legge che aumenta al 5% il contributo integrativo di alcune Casse. Enpav fuori dal campo di applicazione. Ma il nuovo corso potrebbe favorire un approccio generale più disteso verso le Casse da parte del Governo e delle Commissioni di Vigilanza. E' stato finalmente approvato in via definitiva il disegno di legge Lo Presti, che permette alle Casse disciplinate dal decreto 103/96 (agrotecnici, biologi, infermieri, periti agrari, periti industriali, agronomi forestali, attuari, geologi, chimici e psicologi), che utilizzano il metodo contributivo per i calcolo dell'emolumento pensionistico, di aumentare l'aliquota percentuale del contributo integrativo dal 2 al 5%.

La nuova normativa riguarda, in realtà, anche due Casse privatizzate dal DLgs 509/94, la Cassa Commercialisti e la Cassa ragionieri, adottando anch'esse il metodo contributivo.

"E' un passo importantissimo verso la piena sostenibilità delle Casse di nuova generazione e l'adeguatezza delle loro erogazioni".A dichiararlo l'On. Gianni Mancuso, Presidente della Cassa di previdenza dei veterinari, firmatario del disegno di legge e relatore dello stesso alla Commissione Affari Sociali.
"Spiace solo che siano serviti tredici mesi per arrivare all'approvazione finale, soprattutto considerando che la seconda lettura in senato ha apportato modifiche davvero minime".

"Sono orgoglioso di essere tra i firmatari della Legge Lo Presti, anche se la Cassa che presiedo non è interessata dai suoi effetti: sono parlamentare e presidente, ma il mio ruolo principale è quello di professionista, e non posso quindi che essere pienamente soddisfatto della nuova norma, così fondamentale per le Casse a metodo contributivo".

L'Enpav - che ha già attraversato un processo di autoriforma- è fuori dal campo di applicazione. Ma il nuovo corso legislativo potrebbe favorire un approccio generale più disteso verso le Casse da parte del Governo e delle Commissioni di Vigilanza, da mesi impegnate nella verifica della sostenibilità di lungo termine della previdenza dei professionisti. 

Di seguito il testo approvato

Il contributo integrativo a carico di coloro che si avvalgono delle attività professionali degli iscritti è fissato mediante delibera delle casse o enti di previdenza competenti, approvata dai Ministeri vigilanti, in misura percentuale rispetto al fatturato lordo ed è riscosso direttamente dall'iscritto medesimo all'atto del pagamento, previa evidenziazione del relativo importo nella fattura.

La misura del contributo integrativo di cui al primo periodo non può essere inferiore al 2 per cento e superiore al 5 per cento del fatturato lordo.

Al fine di migliorare i trattamenti pensionistici degli iscritti alle casse o enti di cui al presente decreto legislativo e a quelli di cui al decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, che adottano il sistema di calcolo contributivo è riconosciuta la facoltà di destinare parte del contributo integrativo all'incremento dei montanti individuali, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica garantendo l'equilibrio economico, patrimoniale e finanziario delle casse e degli enti medesimi, previa delibera degli organismi competenti e secondo le procedure stabilite dalla legislazione vigente e dai rispettivi statuti e regolamenti.

Le predette delibere, concernenti la modifica della misura del contributo integrativo e i criteri di destinazione dello stesso, sono sottoposte all'approvazione dei Ministeri vigilanti, che valutano la sostenibilità della gestione complessiva e le implicazioni in termini di adeguatezza delle prestazioni.

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