Il primo cambiamento riguarda la soglia dei 20 punti, che vedrà l'esclusione di ogni candidato che non raggiungerà questa soglia minima, sugli 80 punti disponibili. La norma degli ultimi anni si basava sulla possibilità di accesso ai corsi attraverso le graduatorie.
Altra novità preposta dalla legge sarà il raggruppamento degli atenei, dove i test per medicina veterinaria varranno per le Università di Milano, Padova, Bologna, Parma, Teramo e Camerino.
Così la prova di ammissione all'articolo 4 (Prova di ammissione ai corsi di laurea magistrale in medicina veterinaria): "unica e di contenuto identico sul territorio nazionale", predisposta dal Ministero "avvalendosi di una commissione di esperti, costituita con apposito decreto ministeriale".
La prova di ammissione consiste "nella soluzione di ottanta quesiti che presentano cinque opzioni di risposta, di cui il candidato ne deve individuare una soltanto, scartando le conclusioni errate, arbitrarie o meno probabili, su argomenti di: chimica; cultura generale e ragionamento logico; biologia; fisica e matematica. Sulla base dei programmi di cui all'allegato A, che costituisce parte integrante del decreto, vengono predisposti:venticinque (25) quesiti di chimica; ventitre (23) di cultura generale e ragionamento logico; venti (20) di biologia e dodici (12) di Fisica e Matematica.
Per la valutazione delle prove si tiene conto dei seguenti criteri: a) 1 punto per ogni risposta esatta; meno 0,25 punti per ogni risposta sbagliata; 0 punti per ogni risposta non data; b) in caso di parità di voti, per il corso di laurea magistrale in medicina veterinaria prevale in ordine decrescente il punteggio ottenuto dal candidato nella soluzione, rispettivamente, dei quesiti relativi agli argomenti di chimica, cultura generale e ragionamento logico, biologia, fisica e matematica.
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 ALLEGATO A.pdf |