Il Servizio sanitario nazionale chiede 742 medici veterinari. E' questo il fabbisogno totale approvato dalla Conferenza Stato Regioni il 18 maggio scorso e che arriva oggi sul Tavolo del Ministero dell'Università. Convocata dalla Direzione Generale di Piazza Kennedy, ANMVI sarà rappresentata dal Vice Presidente Giancarlo Belluzzi.
L'Accordo tra il Governo e le Regioni sul fabbisogno di medici veterinari è suddiviso per Regioni: Campania e Puglia sono le uniche Regioni a 3 cifre, che hanno stimato un fabbisogno rispettivamente di 200 e 100 medici veterinari.
Sulla programmazione del corso di laurea magistrale in Medicina Veterinaria la posizione dell'Associazione non può che essere fortemente critica. "Le Regioni dovrebbero spiegare come e dove troveranno impiego i 742 medici veterinari che chiedono- dichiara Carlo Scotti, Presidente Senior ANMVI".
"Occorre partire da un dato di fatto. Oggi qualunque fabbisogno è sovrastimato- dichiara Scotti- è importante puntare all'accorpamento delle facoltà, diversificando e aggiornando la formazione dei futuri medici veterinari, realizzando poli formativi di grande qualità con ospedali universitari veramente didattici e non realizzati con fondi pubblici per fare concorrenza al privato".
Discutere di cifre è importante, "ma la programmazione dovrebbe allargarsi ad altri fattori discorsivi dell'occupazione- conclude Scotti- come le lauree brevi, che sono inutili e producono figure intermedie senza nessun profilo professionale credibile e senza speranza di impiego".
Il fabbisogno di medici veterinari stimato dalle Regioni è così suddiviso:
Piemonte: 11, Vda: 10, Lombardia:70, Trento:5, Bolzano: 11, Veneto: 30, Friuli Venezia Giulia: 0, Liguria: 10, Emilia Romagna: 13, Toscana:70, Umbria: 10, Marche: 0, Lazio: 40, Abruzzo: 12, Molise: 5, Campania: 200, Puglia: 100, Basilicata:8, Calabria: 30, Sicilia:62, Sardegna: 45. Totale 742
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