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CONSUMATORE NON RESPONSABILE DELLA SUA SICUREZZA

CONSUMATORE NON RESPONSABILE DELLA SUA SICUREZZA
La responsabilità della sicurezza alimentare è in primo luogo del produttore e del sistema dei controlli. Bisogna comunicare correttamente ai consumatori. Basta con i personaggi pubblici che non trasmettono messaggi credibili. Servono norme più chiare sul Sistema di Allerta. I Paesi Ue sono lasciati soli in questo compito. Il Capo Dipartimento della Sanità Pubblica Veterinaria, Romano Marabelli,  ha aperto i lavori del secondo training sul RASFF organizzato da ANMVI International.

La dimensione europea e l'importanza del territorio, i mercati internazionali e le produzioni tipiche locali. Si muove fra queste due dimensioni il sistema dei controlli sulla sicurezza alimentare e delle allerte alimentari. Il training organizzato dall'ANMVI sul RASFF (Sistema Rapido di Allerta) si è aperto oggi a Cremona con l'intervento del Capo Dipartimento della Sanità Pubblica Veterinaria, Romano Marabelli, affiancato dal Presidente della Provincia Massimiliano Salini, di fronte ad una platea di medici veterinari e rappresentanti di Federalimentare.

" I produttori - ha dichiarato il Responsabile di ANMVI International Giancarlo Belluzzi - hanno accettato la sfida lanciata l'anno scorso dal Direttore Generale della Sicurezza Alimentare, Silvio Borrello, e ora sono in sala a lavorare insieme a noi in queste tre giornate". L'importanza del territorio e delle produzioni tipiche è stata sottolineata dal Presidente Salini, alla guida di una Provincia che esprime nomi di primo piano nell'agroalimentare internazionale come il cremonese Giandomenico Auricchio.

"Il collegamento con il territorio è importante- ha dichiarato Marabelli- ma altrettanto la sicurezza dei prodotti tipici e la tradizione può diventare sicura solo con una capacità di innovazione che porta sicurezza ai consumatori". "Il primo responsabile della sicurezza alimentare è il produttore, il sistema dell'autocontrollo è fondamentale anche per le produzioni tipiche che vogliono andare sui mercati internazionali".

"Quella dell'E.Coli è la terza crisi alimentare che arriva dalla Germania- ha sottolineato il Capo Dipartimento - prima le mozzarelle blu, poi la carne alla diossina e ora questa nuova crisi non ancora ben definita, forse legata ad una contaminazione attraverso le deiezioni". L'elemento rilevante è il completo controllo di tutto il sistema produttivo, "anche delle componenti secondarie" - ha aggiunto- " e sui prodotti biologici, un settore in cui c'è molta autoreferenzialità e dove i prodotti non godono ancora di una verifica sufficiente come è invece per i prodotti tradizionali".

Cosa fare e come fare? "L'obiettivo principale di queste giornate è la formazione del personale integrata alla componente produttiva"- ha dichiarato Marabelli, rimarcando come "le allerte servono per dare la massima sicurezza ai consumatori", ma serve una comunicazione scientificamente corretta: "Il consumatore non è il responsabile della propria sicurezza. Deve cessare in questo Paese- ha enfatizzato il Capo Dipartimento- il fatto che la comunicazione sia fatta magari da rappresentanti pubblici, ma inadeguati a veicolare un messaggio corretto. Servono norme più chiare sul Sistema di Allerta. I Paesi Ue sono lasciati soli in questo compito".

Il training "Emergenze in sicurezza alimentare: procedure e gestione - Food Safety Emergency: Procedures and Management" è organizzato da ANMVI International, nell'ambito del Progetto EccellEnte a cura di EV-Eventi Veterinari finanziato dalla Regione Lombardia.