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CORTE DEI CONTI, CALO DIPENDENTI TRANNE NEL SSN

CORTE DEI CONTI, CALO DIPENDENTI TRANNE NEL SSN
La "Relazione 2011 sul costo del lavoro pubblico", resa nota dalla Corte dei Conti, evidenzia che i dipendenti della pubblica amministrazione si riducono, ma non quelli del Ssn. Per la Magistratura contabile, la spesa dell'Italia è in linea con gli altri Paesi Europei. Ciò che continua a mancare è la misurazione della produttività del lavoro pubblico e del suo contributo alla competitività del Paese. Se i dipendenti della pubblica amministrazione si riducono non così è per quelli del Ssn, il cui numero resta sostanzialmente invariato nel triennio 2007-2009, così come quello dei dirigenti. È il dato che emerge dalla "Relazione 2011 sul costo del lavoro pubblico", resa nota dalla Corte dei conti.

Tra gli altri dati di area sanitaria, la relazione segnala che in termini assoluti tra le qualifiche che percepiscono i livelli più alti di retribuzione (superiore ai 140 mila euro) ci sono i direttori generali del servizio sanitario nazionale e i direttori sanitari, amministrativi e dei servizi sociali del Ssn.

Analizzando l'incidenza percentuale della spesa per retribuzioni fisse sulla spesa totale, si rileva una disomogeneità tra le qualifiche analizzate. Mentre per alcune (direttori generali del Ssn e direttori sanitari, amministrativi e dei servizi sociali del Ssn) la retribuzione è quasi integralmente di carattere fisso, per altre qualifiche l'incidenza percentuale della componente fissa della retribuzione è molto più contenuta: per i segretari generali delle Camere di commercio la retribuzione fissa incide, nel triennio, in misura pari a circa il 30%.

Per quanto riguarda il personale precario, l'andamento della consistenza di quello con contratto di lavoro a tempo determinato, al netto del personale appartenente al comparto scuola, mostra in generale nel triennio 2007/2009 un trend complessivo costantemente e progressivamente discendente (riduzione dell'8,4% nel 2008 e del 12,8% nel 2009), con flessioni maggiormente significative nel 2009 nel comparto università (38,5%), enti di ricerca (25,4%), ministeri (17,2%), sanità (11,5%). Nei medesimi comparti si riscontrano le stabilizzazioni più numerose, concentrate soprattutto nel 2008 (3.655 unità stabilizzate nel comparto ministeri, 1.235 nel comparto università). Infine, nel comparto Ssn si riducono sensibilmente nel triennio i passaggi del personale apicale appartenente al ruolo sanitario a favore del personale tecnico e amministrativo, nel cui ambito i passaggi registrano nel triennio 2007-2009 una media superiore al 45%.

Per la Magistratura contabile, la spesa dell'Italia è in linea con gli altri Paesi Europei. Ciò che continua a mancare è la misurazione della produttività del lavoro pubblico e la capacità di contribuire alla competitività del Paese.

"È notorio - conclude la Relazione - quanto la valutazione della produttività del settore pubblico sia oggetto di continui studi ed approfondimenti, allo scopo di individuarne una o più chiavi di lettura che rendano, quanto più possibile, oggettivi e condivisi i relativi indicatori. Appare tuttavia opportuno rilevare, visti i numerosi rapporti che intercorrono tra settore pubblico e privato, come sia più che plausibile ipotizzare un'influenza reciproca sul livello di produttività e, in ultima analisi, di entrambe sulla competitività del sistema".

In tale quadro, a fronte dell‘esigenza, più volte sottolineata dalla Corte, di introdurre, per il settore pubblico, un effettivo sistema di misurazione della produttività dei dipendenti e di valutazione del livello di servizi resi ai cittadini, le misure concernenti la distribuzione dei trattamenti accessori sulla base della performance delle amministrazioni e del merito individuale dei dipendenti, contenute nel d.lgs. n. 150 del 2009, risultano di fatto rinviate per effetto delle disposizioni contenute nel decreto-legge n. 78 del 2010.

Anche la formazione è un lato debole della PA: "L'andamento del ciclo economico non appare, , favorevole - scrivono i Giudici della Corte- alla effettuazione di "investimenti" in nuove tecnologie, o ad interventi mirati alla Formazione del personale, dai quali potrebbe conseguire un significativo incremento del rendimento e della redditività del lavoro pubblico, con positivi riflessi sul miglioramento della produttività dell'intero Paese, nonché della relativa competitività".

Allegati
pdf RELAZIONE 2011 DELLA CORTE DEI CONTI.pdf