DIOSSINA, LA UE PENSA A NORME SEPARATE SUI MANGIMI
Bruxelles potrebbe intervenire direttamente per regolamentare con una normativa europea l'attivita' dei produttori di mangimi ed evitare il ripetersi di casi di contaminazione di diossina, come quello scoppiato in Germania. La Federazione europea dei produttori di mangimi compositi si è detta pronta a presentare ''entro la fine del mese'' una proposta di autoregolamentazione per il monitoraggio della presenza di diossina. Domani conferenza stampa del Ministro Fazio.
Bruxelles potrebbe intervenire direttamente per regolamentare con una normativa europea l'attivita' dei produttori di mangimi ed evitare il ripetersi di casi di contaminazione di diossina, come quello scoppiato in Germania.
L'ipotesi allo studio dell'Unione Europea è emersa a Bruxelles nella riunione durante la quale e' stata esaminata l'emergenza diossina in Germania. L'idea consiste in una norma di garanzia per la produzione dei mangimi animali che troppo spesso si sono dimostrati l'anello debole della catena alimentare.
In sostanza, secondo quanto si e' appreso da fonti comunitarie, si sta verificando la possibilita' di scrivere una disposizione che ''separa la produzione dei mangimi da quella di altre attivita' industriali''. Durante la riunione i dati riferiti dalla Germania sulla situazione e sui controlli sarebbero stati anche ritenuti pienamente soddisfacenti.
Bruxelles potrebbe dunque intervenire direttamente per regolamentare con una normativa europea l'attivita' dei produttori di mangimi ed evitare il ripetersi di casi di contaminazione di diossina, come quello scoppiato in Germania. Il 10 gennaio nella sede della Commissione europea le principali associazioni dei produttori hanno tenuto una riunione e Patrick Vanden Avenne, presidente della Fefac (Federazione europea dei produttori di mangimi compositi), ha scritto in un comunicato che sono pronti a presentare ''entro la fine del mese'' una proposta di autoregolamentazione per il monitoraggio della presenza di diossina.
''Ma in realta' - ha detto Frederic Vincent, portavoce del Commissario alla salute John Dalli - la riunione e' stata deludente, perche' non e' stata presentata alcuna proposta concreta. Noi pensiamo di intervenire prima della fine del mese''.
Nel suo comunicato la Fefac ha anche sostenuto di aver gia' chiesto nel 2009 che ''tutti gli impianti che hanno anche una produzione di grassi non destinata agli alimenti'' devono essere considerati come ''impianti ad alto rischio'' e quindi subire ''controlli adeguati''.
Inoltre la Fefac afferma che ''dovrebbe essere richiesta in questo contesto la stretta separazione fisica della attivita' di produzione di grassi ad uso tecnico da quella di grassi per mangimi''. (ANSA).