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ARRETRATI ONAOSI: LA FONDAZIONE RINUNCI

ARRETRATI ONAOSI: LA FONDAZIONE RINUNCI
La Fondazione ONAOSI sta richiamando con lettera bonaria le quote 2005 non versate dai liberi professionisti. Atto dovuto e legittimo, ma la Fondazione si prepara ad una soluzione politica. Sempre più debole l'efficacia della riscossione, ma per una rinuncia della pretesa impositiva devono esprimersi i Ministeri vigilanti.

La Fondazione ONAOSI sta richiamando con raccomandata il versamento della quota 2005 dai liberi professionisti, un arretrato che si riferisce al periodo - dal 2003 al 2006- in cui l'obbligo di contribuzione era stato esteso con legge Finanziaria a tutti gli iscritti all'Ordine.

Come noto, un avviso bonario non è una cartella esattoriale; il distinguo è formale e sostanziale al tempo stesso ed è sintomatico del progressivo indebolimento della pretesa impositiva e dell'efficacia della riscossione, entrambe compromesse da ricorsi (spesso vinti dai sanitari liberi professionisti e costosi per la Fondazione) e da una sentenza della Corte Costituzionale che ha gettato una grossa ipoteca sulla costituzionalità dell'ammontare da versare. Nel 2007, poi l'epilogo: sempre con Legge Finanziaria il contributo è tornato ad essere obbligatorio solo per i dipendenti dalle Pubbliche Amministrazioni.

La raccomandata in spedizione in questi giorni è un atto legittimo e dovuto da parte della Fondazione, ma durante l'ultima riunione del Consiglio di Amministrazione "si sono creati i presupposti per una soluzione "politica" della vicenda", una "soluzione" vedrà impegnati i presidenti delle 3 Federazioni (FNOVI, FOFI, FNOMCeO) e i Ministeri vigilanti.

La FNOVI "verificata la comune volontà di arrivare ad una definizione della materia auspica che i Ministeri possano mettere la Fondazione nella condizione di rinunciare alle quote non versate".

Allegati
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