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ANCHE GLI ALLEVATORI CONTRO IL REDDITOMETRO

ANCHE GLI ALLEVATORI CONTRO IL REDDITOMETRO
Dopo la lettera della SIVE ai Ministri Tremonti e Galan, anche gli allevatori protestano contro l'inclusione del cavallo nel redditometro. Roberto Chiava (Ara Piemonte): effetti drammatici, così il Fisco scoraggia il settore. Sbagliate le classificazioni del cavallo. A rischio sanzione un elevato numero di proprietari. Mozione per l'Assessorato regionale all'Agricoltura.

Numerosi allevatori di equini hanno sollevato in Piemonte la questione degli accertamenti fiscali sul possesso del cavallo. In base al redditometro 2007-2008, il Fisco può verificare la coerenza tra il reddito dichiarato e le "presunte" spese di mantenimento del cavallo.

Un parallelo già contestato dalla SIVE che nei giorni scorsi ha scritto al Ministro delle Finanze e dell'Agricoltura per chiedere che il nuovo redditometro, allo studio dell'Agenzia delle Entrate, elimini il possesso del cavallo dall'elenco degli indicatori di ricchezza, al pari di uno yacht o di altri beni extralusso.


Il Consiglio di amministrazione dell'Associazione Regionale Allevatori del Piemonte ha approvato con una mozione per chiedere all'Assessore regionale dell'agricoltura "di voler affrontare in maniera razionale il problema ed evitare le temute ripercussioni sul comparto allevatoriale equino piemontese e più in generale su quello nazionale".
Il Fisco, durante gli accertamenti chiede di dichiarare quanti cavalli da corsa e da equitazione fossero mantenuti nel biennio 2007/2008 verificando quanto dichiarato dal proprietario con quanto riportato dagli elenchi dell'UNIRE, dato ad oggi in possesso dell'Agenzia delle Entrate. Se per il 2009 e il 2010 si dovesse ancora attingere ai dati sanitari delle Asl il controllo e le potenziali sanzioni interesserebbero un numero ancora superiore di proprietari/allevatori.

"Ad oggi - lamenta l'Associazione- pare non sia concesso ai singoli, prima della notifica della sanzione, di fornire elementi oggettivi a testimonianza dei reali costi di mantenimento degli equini, soprattutto se gestiti in proprio".

L'Associazione sostiene che vada considerata "la netta differenza tra i proprietari/allevatori che mantengono i soggetti in strutture proprie e attraverso la gestione diretta degli animali, i proprietari/allevatori che affidano la gestione (parziale o totale) degli equini a persone/strutture terze che gestiscono comunque gli animali a livello amatoriale (ad. esempio i cavalli delle razze più rustiche alpeggiati in estate) e i proprietari/allevatori che affidano la gestione (parziale o totale) degli equini a persone/strutture terze a carattere più professionale (scuderie/maneggi)".

La situazione esistente contrasta con la maggior parte delle realtà allevatoriali, amatoriali e hobbistiche della regione, sostiene il Presidente Roberto Chialva che aggiunge: "i proprietari e allevatori della nostra regione mantengono i cavalli con redditi assolutamente inferiori a quelli richiesti, contribuendo però al sostegno e allo sviluppo del settore, soprattutto per lo sviluppo delle razze equine autoctone e locali e di tutto l'indotto".

Allegati
pdf ITALIA OGGI VETERINARI CONTRO IL REDDITOMETRO.pdf
pdf IL TESTO DELLA MOZIONE ARAP.pdf