Vaccaro, laureato in filosofia e naturopatia, considera la vaccinazione " un assurdo insulto biochimico", parla di "spropositi medici e veterinari" e si avventura a consigliare di evitare anche la profilassi antirabbica alla lettrice che domanda: "Per quanto riguarda l'antirabbica, il comune di Tavagnacco mi obbliga a fargliela fare, e devo dire che la cosa mi dà molto fastidio. Posso fare qualcosa per oppormi?".
"Non so a livello legale cosa comporti disattendere i regolamenti comunali- risponde il filosofo- probabilmente ti commineranno una contravvenzione, cioè una multa da pagare.Non penso che qualcuno ti possa obbligare a fare qualcosa contro la tua volontà. Almeno così spero". Quindi il consiglio: "Prova anche a controllare cosa dicono al WWF di Udine al riguardo. Cosa che potrai eventualmente portare al giudice di pace, motivando meglio le ragioni umanitarie ed animalistiche per cui hai rifiutato la vaccinazione".
Ricordando che la vaccinazione antirabbica è un obbligo di legge imposto per ragioni di sanità pubblica e di sanità animale nei confronti di una malattia letale che solo la profilassi può contrastare, l'ANMVI ha invitato il dottor Vaccaro a rettificare il proprio messaggio al pubblico, a non invitare a violazioni di legge e a lasciare che il dibattito sulle vaccinazioni resti affidato ai più alti livelli della comunità scientifica e ai laboratori di ricerca, nei quali si lavora per la tutela della salute umana e animale.
La diffusione dei messaggi della Rete e i meccanismi di moltiplicazione dei contenuti dei blog nei confronti di un vasto pubblico non specializzato,che potrebbe non essere sostenuto da un adeguato approccio critico e di valutazione dell'attendibilità delle informazioni, ha indotto l'ANMVI a rinviare al mittente generiche accuse di "diseducazione" e le conclusioni di Vaccaro su "analfabetismo, diseducazione, arroganza, e neanche un briciolo di scienza".
L'ANMVI ha chiesto l' immediata rimozione del messaggio, segnalando la circostanza al Ministero della Salute per la "grave disinformazione sanitaria che circola in Rete, in assenza di adeguate forme di regolamentazione, ad oggi affidate all'autocontrollo dell'utenza".