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USO IN DEROGA, ANMVI: SOLUZIONI PIU’ VICINE

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Dare peso alla letteratura scientifica nelle azioni di farmacovigilanza, correggere il sistema delle sanzioni per errori formali nelle prescrizioni e favorire la dispensazione del farmaco veterinario. Marco Melosi, rappresentante di ANMVI al tavolo sull'uso in deroga: "abbiamo evidenziato i limiti di una normativa che mostra tutti i suoi 18 anni di vita".
"Al tavolo sull'uso in deroga abbiamo portato istanze chiare, documentate e responsabili che il Ministero della Salute ha preso in carico. Le soluzioni sono più vicine". Marco Melosi, rappresentante di ANMVI al tavolo ministeriale sull'uso in deroga del farmaco commenta favorevolmente l'esito dell'incontro del 24 febbraio scorso.

La documentazione presentata dalla FNOVI è il frutto di una scrupolosa analisi normativa e si basa su una casistica professionale molto variegata, che mette in luce tante situazioni di pratica professionale che necessitano di chiarimenti ufficiali o modifiche legislative.

" Abbiamo chiesto - dichiara Melosi - che per l'utilizzo in deroga di un determinato farmaco umano, si tenga conto, non solo delle segnalazioni di farmacovigilanza, ma anche della letteratura scientifica, che ovviamente, deve essere la più ampia e la più esaustiva possibile. Il recente caso degli avvelenamenti da dicumarinici ha rivelato la portata del probelma".

"A tutt'oggi- prosegue- le segnalazioni di farmacovigilanza da parte dei colleghi, che segnalino la mancata, o la ridotta efficacia di farmaci attualmente disponibili sul mercato ed utilizzati per la cura degli animali da compagnia sono veramente scarse, o addirittura assenti. Le segnalazioni naturalmente vanno incoraggiate ricordando che sono un obbligo del medico veterinario".

Fra i problemi sollevati da ANMVI anche quello delle sanzioni. "Ad oggi, non risultano segnalazioni di sanzioni eseguite ad i veterinari sull'uso in deroga nel settore degli animali da compagnia, le sanzioni hanno riguardato la non corretta compilazione della ricetta per mancanza di indicazione del proprietario dell'animale e mancanza della specie di destinazione". Si tratta di errori formali che la Direzione Generale ha già ritenuto di valutare in funzione di una revisione della disciplina sanzionatoria di concerto con il Ministero della Giustizia.


"ANMVI - aggiunge Melosi- si è anche fatta portavoce delle difficoltà che i medici veterinari si trovano ad affrontare nel trattare alcune patologie, anche frequenti, legate ad un armadietto farmaceutico veterinario, ritenuto in alcuni casi decisamente insufficiente. Abbiamo ribadito che il farmaco veterinario deve rappresentare il punto di riferimento obbligato per ogni veterinario e rinnovato la richiesta di una sua gestione diretta, anche per renderlo sempre disponibile".

"Ci attendiamo ora - conclude - di proseguire sulla base del documento presentato e che la FNOVI renderà presto pubblico per la costituzione in tempi brevi di tavoli per affrontare concretamente il problema del farmaco in deroga che costringe oggi la maggior parte dei colleghi che si occupano di animali da compagnia a dover fare i conti con una normativa che mostra tutti i suoi 18 anni di vita. Siamo esposti a evidenti contraddizioni di legge".