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CONFPROFESSIONI: RETRIBUIRE IL PRATICANTATO

CONFPROFESSIONI: RETRIBUIRE IL PRATICANTATO
La proposta di garantire una retribuzione a chi svolge praticantato negli studi professionali lanciata da Confprofessioni è "figlia di una attenta analisi dei nuovi modelli organizzativi degli studi professionali e nasce dall'esigenza di garantire pari dignità a chi si affaccia per la prima volta al lavoro intellettuale".

L'assenza di interventi fiscali a sostegno dei professionisti assieme alla recrudescenza degli studi di settore sulle attività intellettuali ha spostato il baricentro della crisi verso fasce professionali più deboli, generando "una caotica stratificazione di figure intermedie (apprendisti, praticanti, collaboratori, parasubordinati,partite IVA) tra il professionista e il mercato".

Lo dichiara il Presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, in un articolo pubblicato su Italia Oggi.

Per comodità o per approssimazione, oggi, si tende ad assommare l'attività professionale con il lavoro autonomo, sovrapponendo profili e mansioni che squalificano la prestazione intellettuale verso il cittadino e mortificano le sacrosante aspettative dei più giovani che premono per vedere riconosciuto i loro status di professionista, prima ancora del loro diritto ad un equa retribuzione.

La proposta di garantire una retribuzione a chi svolge praticantato negli studi professionali lanciata da Confprofessioni è "figlia di una attenta analisi dei nuovi modelli organizzativi degli studi professionali e nasce dall'esigenza di garantire pari dignità a chi si affaccia per la prima volta al lavoro intellettuale".

"Emerge sempre più nitidamente - dichiara Stella- la necessità di individuare forme alternative di tutela che possono bilanciare gli attuali squilibri economici delle fasce meno protette e dei giovani". "La sfida che ci attende oggi - conclude Stella- è quella di allargare tutele e prestazioni ai giovani professionisti".

Su questa direttrice, infatti si stanno muovendo le grandi riforme i discussione in parlamento, dal riordino delle professioni in primis e il nuovo Statuto dei lavoratori che sta ridisegnando gli assetti organizzativi e contrattuali del mercato del lavoro anche negli studi professionali.