Si parla di fatturati in calo, nel 2009, in media di un 20%. Ma il peggio deve ancora arrivare, spiegano i professionisti, riuniti ieri a Roma attorno al tavolo convocato dalla Consulta delle professioni dell'Udc guidata da Pierluigi Mantini e da Michele Vietti.
Tra le prime cose che i professionisti sollecitano al parlamento, per il tramite del gruppo dell'Udc che si fa da tramite per presentare emendamenti condivisi e possibilmente bipartisan alla Finanziaria 2010, c'è l'abolizione dell'Irap. E proprio sull'imposta regionale sulle attività produttive si è concentrato il fuoco di fila dei professionisti. Mantini ha annunciato che presenterà un emendamento che chieda «l'intera deducibilità dell'Irap per i professionisti così come richiesto dall'Unione Europea». Un ordine del giorno a favore dei professionisti era stato presentato (collegamento video) da Mantini già a gennaio.
Ma basterebbe, secondo la gran parte delle professioni, anche semplicemente l'inserimento di una norma interpretativa che dica che l'Irap non è dovuta dai professionisti privi di organizzazione, così come d'altronde affermato da anni da decine di sentenze delle commissioni tributarie. Si tratterebbe di una boccata di ossigeno che il ministro dell'economia Giulio Tremonti potrebbe agevolmente concedere alle professioni, così come ha fatto per altri settori produttivi prevedendo norme agevolative peraltro non estensibili agli studi.
Ezio Maria Reggiani, vicepresidente di Confprofessioni, propone al ministro dell'economia di prevedere quantomeno un esonero dal pagamento dell'Irap per i professionisti più giovani, «quelli fino a 35 anni, per esempio, ma anche le donne, per il periodo della maternità, durante il quale sono costrette a sospendere l'attività. Interventi mirati ma certamente utili per i professionisti più deboli». Mantini ha poi annunciato che proporrà emendamenti per prevedere l'estensione ai professionisti dei regimi di finanziamenti delle agevolazioni e degli interventi di garanzia (legge n. 2/2009) dei fondi di garanzia previsti per le pmi, ma anche per istituire confidi per i professionisti, dare crediti di imposta per la formazione obbligatoria permanente e, con limiti, per l'acquisto di dotazioni informatiche, fino ad incentivi fiscali per le associazioni professionali. (fonte: Italia Oggi)