Per l’avvio della seconda fase del programma ECM è necessario stabilire i requisiti minimi per l’accreditamento dei provider ECM sulla base del documento approvato dalla Commissione Nazionale ECM nel novembre del 2004. Si tratta di uno strumento indispensabile per le Regioni a cui spetta il compito di accreditare i provider con sede legale sul territorio e che indirizzano le proprie attività agli operatori della Regione odi Regioni limitrofe.
I provider accreditati ECM potranno assegnare direttamente ai partecipanti i crediti formativi. Possono diventarlo le Università, le Facoltà e i Dipartimenti universitari, le aziende sanitarie, gli istituti scientifici del SSN e del CNR, enti e agenzie regionali gestori di formazione in campo sanitario, le società scientifiche e le associazioni professionali in campo sanitario, gli ordini professionali limitatamente ai campi della bioetica e della deontologia, le fondazioni a carattere scientifico, le case editrici scientifiche, le società, le agenzie ed enti pubblici o privati purchè operino nell’ambito della formazione continua. I requisiti del provider accreditato sono molteplici e riguardano da un lato l’organizzazione generale e le risorse a disposizione e dall’altro la qualità dell’offerta formativa. L’intenzione del Ministero della Salute è di chiudere la fase sperimentale e di portare a regime quest’anno l’accredito dei provider e la formazione a distanza. Per questo il Ministero della Salute insedierà un tavolo paritetico con le Regioni entro la metà di marzo. ( fonte: Il Sole 24 Ore Sanità)