La riforma dell’esame di stato della professione veterinaria, già approvata dal Consiglio dei Ministri, è sotto la lente dei giudici di Palazzo Spada. Alcuni aspetti del decreto messo a punto dal Sottosegretario Siliquini e che aggiorna il vecchio Dpr 328/01 riaprono la querelle istituzionale sulla potestà legislativa concorrente fra Stato e Regioni. Proprio le Regioni hanno inviato una lettera al Consiglio di Stato per denunciare la mancanza di un loro coinvolgimento nell’iter legislativo.
Ma il Sottosegretario Siliquini sarebbe fiducioso in un positivo esito dei colloqui con i giudici, grazie al precedente giurisprudenziale creato dalla Corte Costituzionale con la sentenza n.355 del 28 settembre 2005. Addirittura, il Ministero dell’Università avrebbe registrato l’altolà del Consiglio di Stato come un passaggio previsto e scontato. L’accesso alle professioni, per la Corte Costituzionale, è materia esclusiva dello Stato. Non solo. I confini delle competenze sulle professioni fra Stato e Regioni sono state definite dal Decreto- La Loggia, anch’esso approvato dal Consiglio dei Ministri. “La lettera delle Regioni - ha dichiarato il Sottosegretario Siliquini- non è che l’ennesimo tentativo da parte del centro sinistra di bloccare l’iter di approvazione del regolamento. La Corte Costituzionale ha già fatto chiarezza sulla questione bocciando ripetutamente in moltissime sentenze l’esistenza di una competenza legislativa concorrente tra Stato e Regioni in materia di professioni. La nuova normativa non tocca l’attività professionale ma solo la fase relativa all’accesso sulle professioni”. ( Italia Oggi, 27 gennaio 2006)