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AVIARIA, PRIMA RIUNIONE UNITA’ DI CRISI

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Si svolge oggi,presso il dipartimento per la salute veterinaria e gli alimenti del ministero della salute la prima riunione dell Unita' di crisi sull emergenza aviaria. Il ministro Francesco Storace, uscendo dalla riunione, ha dichiarato che " al momento i nuovi focolai di influenza aviaria in Turchia non rappresentano un ulteriore rischio per l'Italia. Ma, dico, al momento''. ''Credo che forse all'inizio della vicenda - ha aggiunto il ministro - ci sia stata una sottovalutazione del fenomeno. Dopo pero' il sistema turco è stato capace di reagire bene, secondo quello che ci viene riferito dalle fonti scientifiche internazionali''. Questo non significa, ha proseguito il ministro Storace, che una possibile propagazione dell'influenza aviaria anche in Italia ''non accadrà mai. Per questo stiamo lavorando come se il focolaio di influenza aviaria nel nostro Paese potesse verificarsi già domani. Bisogna essere pronti - ha concluso - per quando succederà''. Il ministro Storace attende anche una risposta esauriente da ogni singolo sindaco italiano, in merito ai controlli richiesti gia' da ottobre scorso sugli allevamenti rurali contro il rischio di influenza aviaria. Per questo ''ieri ho scritto ai sindaci, invitandoli a riscontrare l'attuazione delle richieste gia' avanzate da ottobre da parte del ministero, per un rafforzamento dei controlli sugli allevamenti rurali''. I sindaci rappresentano, infatti, le autorita' sanitarie sul territorio comunale. ''E per questo - ha proseguito Storace - ora chiedo un rendiconto di quello che e' stato fatto''. A ottobre, infatti, il ministro aveva sollecitato i sindaci italiani a vigilare sugli allevamenti di pollame presenti sul territorio, perche' ''occorre dire ai cittadini allevatori di pollame nelle campagne: 'sottoponete gli animali ai controlli delle Asl'. I cittadini devono, cioe', rendersi parte attiva del sistema di controllo. Ora voglio sapere se cio' e' stato fatto''. Il ministro della Salute ha poi lasciato la riunione, che e' ancora in corso nella Capitale. L'Unità di Crisi ha il compito di pianificare gli interventi e il coordinamento delle misure di controllo e di eradicazione della malattia. La struttura, oltre ad un responsabile, prevede la presenza del direttore dell'ufficio di sanita' animale e del dipartimento per la sanita' pubblica veterinaria, il direttore dell'istituto zooprofilattico delle Venezie, centro di referenza per l'aviaria, il direttore dell'istituto zooprofilattico dell' Abruzzo e Molise, due dirigenti dei servizi veterinari regionali o responsabili di unita' di crisi regionali, 2 direttori di istituti zooprofilattici o responsabili di osservatori epidemiologici veterinari. In caso di necessita' nel gruppo potranno essere presenti anche rappresentanti dei Nas di altri ministeri e di istituti come l'Iss. L'unita' di crisi, in caso di emergenza avra' il compito di provvedere a tutte le misure per fermare la malattia, ed in fase ordinaria, quale siamo, fra l'altro, ''disporra' di un nucleo costantemente attivo e preparato per intervenire in caso di epidemia, che e' pronto a realizzare gli interventi necessari per il controllo e l'eradicazione della malattia''. Intanto, il Ministro per i rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi ha annunciato che l ‘ispettorato centrale repressione frodi ''ha promosso a livello nazionale un programma straordinario di controllo presso i centri della grande e piccola distribuzione organizzata per accertare la corretta etichettatura delle carni di pollame posto in vendita''. Rispondendo, durante il question time alla Camera, ad un'interrogazione in merito al rischio di diffusione dell'influenza aviaria negli allevamenti italiani, il ministro ha reso noti i risultati dei controlli effettuati dall'Ispettorato a seguito dell'ordinanza del ministero della Salute: ''Allo stato - ha detto Giovanardi - sono stati visitati 861 esercizi, controllate 2263 etichette e sono state trovate etichette non conformi in 42 casi. Le non conformita' riscontrate - ha precisato il ministro - sono riconducibili in gran parte al prodotto sfuso, pervenuto nel punto vendita nei giorni precedenti l'entrata in vigore dell'ordinanza''. Quindi, ha concluso Giovanardi, ''il sistema messo a punto con l'etichettatura e con i produttori italiani che aderiscono all'iniziativa garantisce il consumatore italiano circa la genuinita' del prodotto e lo mette al sicuro da ogni rischio di malattia''. (ANSA).