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LOMBARDIA, VETERINARIA DECLASSATA

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Si chiama Unità Organizzativa “Prevenzione, tutela sanitaria e veterinaria “ ed è stata istituita di recente dalla Regione Lombardia, modificando l’assetto organizzativo della sanità pubblica veterinaria regionale. La sua direzione è stata affidata a professionalità diversa dal Medico Veterinario. In proposito il Presidente della Federazione Regionale degli Ordini Veterinari della Lombardia, Massimo Pelizza ha inviato una lettera all’assessore alla sanità Alessandro Cé chiedendo “una riflessione”. “E’ evidente – scrive Pelizza - come questa scelta organizzativa, che ha amareggiato tutta la classe veterinaria lombarda, non possa essere considerata coerente nè con il livello ministeriale , nè con il livello locale. Questa collocazione istituzionale non rispecchia infatti l’evolversi del diritto comunitario e nazionale e la costante crescita della domanda istituzionale e sociale della funzione veterinaria, ma non è neppure coerente con la strutturazione organizzativa dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali”. Nella nota, il Presidente Pelizza ricorda il recente Decreto n.202/2005 con cui il Ministero della Salute ha innalzato il livello di collocazione istituzionale della veterinaria promuovendola da Direzione Generale a Dipartimento per la sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli alimenti. “Con questo provvedimento- continua Pelizza- il Governo ha posto l'Italia all'avanguardia in campo internazionale, come del resto ha testimoniato anche l' Organizzazione Mondiale della Sanità. Riteniamo che con questo provvedimento il Ministro abbia restituito dignità e riconoscimento del ruolo della medicina veterinaria nel “sistema salute”.Così non è accaduto in Regione Lombardia, che pur nel recente passato aveva saputo realizzare i Dipartimenti di Prevenzione Veterinari, gestiti nella stessa misura dei Dipartimenti di prevenzione medici, coordinati dalle Direzioni Sanitarie delle Aziende Sanitarie Locali. Superfluo rappresentarLe – conclude il Presidente della Federazione- che i 3.500 Medici Veterinari della Regione Lombardia non hanno compreso le motivazioni che hanno comportato la retrocessione della Veterinaria in ambito regionale. Superfluo sottolinearLe che non possiamo pensare di essere chiamati ad impegni gravosi, spesso a carattere di emergenza, restando confinati nelle periferie delle nostre istituzioni”.