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AVIARIA, ASSURDE LE CIFRE ONU

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I polli commercializzati in tutti i Paesi dell'Unione europea sono sicuri e si possono mangiare liberamente. Lo assicura Paola Testori Coggi, direttore alla direzione generale Salute della Commissione Europea, secondo la quale e' ''allarmistica e certamente eccessiva'' la stima massima di 150 milioni di morti resa pubblica cinque giorni fa da fonte Onu in caso di diffusione mondiale dell'influenza aviaria. ''E' assurdo lanciare grida dall'allarme del genere - dice Testori Coggi in una conferenza stampa presso la sede di Milano della Commissione Europea - e non condividiamo queste stime''. Il 29 settembre scorso il nuovo responsabile dell'Onu per gli interventi in caso di pandemia dell'influenza aviaria aveva stimato tra i cinque e i 150 milioni di morti gli effetti della diffusione planetaria all'uomo del virus H5N1, detto 'dei polli'. Tale stima era stata subito contestata dall'Organizzazione mondiale della sanita', che l'ha ridotta tra i due e i sette milioni di possibili decessi. ''E' vero che il cosiddetto virus dei polli e' altamente patogeno, ma il passaggio all'uomo - aggiunge Testori Coggi - e' stato evidenziato in pochissimi casi in pochi Paesi del Sud Est asiatico. Anche la Russia l'ha debellato''. La Commissione europea sta comunque studiando un programma d'intervento, che sottoporra' ai Paesi membri, nel caso, definito ''assai remoto'', che il virus si diffondesse in Occidente. ''Il programma e' basato sulla ricerca di un vaccino cui sappiamo l'industria farmaceutica sta lavorando - aggiunge la dirigente della Commissione europea - e sull'eventuale distribuzione di farmaci antivirali''. Secondo Bruxelles, in ogni caso ''non ci sono ragioni per una diminuzione dei consumi di polli e altri prodotti avicoli. Da mesi tutte le importazioni da Paesi dove si e' diffuso il virus sono bloccate - aggiunge il direttore presso la direzione generale Salute della Commissione europea - e i controlli attentissimi''. L'unico problema appare quello legato alle possibili frodi, nel caso qualche operatore tenti di introdurre sui mercati europei le partite di polli e prodotti contenenti uova bloccate nelle aree extraterritoriali. Si tratta di migliaia di tonnellate di merci, quasi tutte congelate. ''Non c'e' altra strada che distruggere queste merci - conclude Testori Coggi - o restituirle ai Paesi di provenienza: presto la Comissione europea dara' un'indicazione in questo senso ai Paesi membri''. (ANSA).