Gestione della fauna selvatica, prevenzione e controllo delle malattie animali e lotta al commercio illegale di specie esotiche e protette: il WWF Italia e l'ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) danno il proprio contributo con un progetto patrocinato dal Ministero della Salute e avvalorato da contributi scientifici ed istituzionali d'eccellenza.
I problemi emersi negli ultimi anni e la necessità di dettare opportune linee guida operative hanno spinto WWF e ANMVI a lavorare per realizzare quei Protocolli veterinari e tecnico-sanitari per la qualificazione sanitaria dei Centri di Recupero Animali Selvatici ed Esotici del WWF Italia (CRASE), circa 20 strutture presenti lungo tutta la Penisola per il ricovero e la detenzione temporanea di animali selvatici in difficoltà e per la gestione di esemplari esotici vittime del commercio illegale.
Il progetto - rientrante nell'intesa che ANMVI e WWF hanno siglato nel febbraio scorso a Roma, alla presenza del Sottosegretario alla Salute Cesare Cursi - verrà presentato sabato 1 ottobre 2005 a Castelleone (Cremona), presso il CRAS allestito all'interno del podere "Cascina Stella" dell'Amministrazione Provinciale di Cremona.
La situazione di emergenza sanitaria e le nuove emergenze di sanità pubblica e animale hanno reso indispensabile l'attuazione di piani di sorveglianza e di qualificazione sanitaria dei Centri, nonché l'innalzamento degli standard medico-veterinari e delle competenze degli operatori, spesso volontari, che si occupano ogni anno di esemplari selvatici (gheppi, civette, volpi, tassi, ricci, caprioli, ecc.) e di fauna esotica sequestrata dalle forze di polizia, con l'incessante impegno del Corpo Forestale dello Stato (piccole scimmie amazzoniche, numerose specie di pappagalli come le amazzoni di Cuba o le rare ara giacinto, i cacatua delle Molucche, ed inoltre camaleonti, iguane, orsetti lavatori, testuggini, felini, ecc.).
"All'importanza di prestare adeguate cure veterinarie ed assistenza a migliaia di mammiferi e uccelli, si aggiunge la necessità di adottare misure di prevenzione sanitaria" – ha detto Claudio Peccati, medico veterinario dell'ANMVI, esperto di clinica degli animali esotici - "i rischi sanitari collegati all'incremento delle zoonosi attestato in tutta Europa (dati dell'ISS), le implicazioni ambientali della temuta influenza aviaria, certamente da collegarsi alle migrazioni dei volatili, ci impongono il rispetto delle raccomandazioni dell'OMS che ha indicato nel controllo della sanità animale, una priorità per la tutela della salute pubblica. Per farlo, dobbiamo pensare prima di tutto ad una adeguata tutela del personale veterinario e degli operatori che lavorano nei centri del WWF, esponendosi in prima persona al rischio di zoonosi".
L'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani in collaborazione proprio con il WWF intende mettere questo patrimonio di esperienza a disposizione dell'istituendo Centro per la lotta e il controllo delle malattie animali, previsto dal Decreto Storace sull'influenza aviaria, "un segnale - conclude Peccati - di una nuova sensibilità delle nostre istituzioni che mette l'animale al centro delle attività di prevenzione sanitaria".
"Il Sistema dei Centri di recupero animali Selvatici ed Esotici creato e gestito dal WWF Italia in collaborazione con diverse Amministrazioni come il Ministero dell'Ambiente, rappresentano oggi una opportunità unica a livello nazionale. Veri e propri laboratori di ricerca e di monitoraggio ambientale, che possono offrire tutta la loro collaborazione all’analisi di cio’ che accadendo sul piano sanitario nel nostro paese" ha detto Massimiliano Rocco, Responsabile del Programma Specie e TRAFFIC del WWF Italia. “Si tratta di circa 20 ospedali per animali che dedicano tutte le loro risorse all’assistenza ed alla cura degli animali selvatici ed esotici, offrendo la massima collaborazione alle amministrazioni che vi si rivolgono ed alle quali il WWF chiede un maggiore impegno per meglio qualificare queste strutture, gli unici presidi territoriali esistenti per assistere la nostra fauna in difficoltà e per svolgere quella attività di monitoraggio sanitario altrimenti impossibile".