Per i cani reclusi nei canili del Veneto si apre uno spiraglio di libertà: i volontari dell’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) potranno portarli fuori dai rifugi in cui sono forzatamente ospitati per poter correre e annusare, per qualche ora, come gli altri colleghi a quattro zampe più fortunati. Lo spiraglio si potrà aprire grazie a una lettera che l’assessore regionale alla sanità, Flavio Tosi, ha inviato ai Direttori Generali delle Ulss venete per invitarli a mettere in atto un’iniziativa proposta dall’ENPA di Thiene e sostenuta da una raccolta di firme a favore della petizione popolare “Apriamo le porte di quel carcere di innocenti”. “Spesso – spiega Tosi – i Servizi Veterinari non permettono l’accesso di persone estranee al personale qualificato delle Ulss territorialmente competenti per evitare gravi implicazioni socio-sanitarie, essendo le strutture per cani randagi catturati luoghi di controllo di potenziali rischi epidemiologici o zoonosici. Ne consegue che i poveri animali, colpevoli solo di esser stati abbandonati, sono prevalentemente costretti a vivere in un box di cemento o lamiera, senza poter vedere nient’altro che i loro compagni di sventura”. “Poiché però l’obiettivo primario dei canili – aggiunge Tosi – è che gli animali rimangano al loro interno per il minor tempo possibile prima di venir affidati in adozione, la proposta dell’ENPA di Thiene di accompagnarli in passeggiata all’esterno è positiva e condivisibile in quanto potrà migliorare la qualità della vita degli animali ricoverati, limitare il loro isolamento e favorire il loro inserimento nel nucleo familiare adottivo. Per questi motivi ho invitato i Direttori Generali delle Ulss venete a estendere questa iniziativa, per la quale i volontari dell’ENPA opereranno gratuitamente”. (fonte:Ufficio Stampa della Regione Veneto)