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CURSI: MADE IN ITALY TRUFFATO NEL MONDO

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Il ministero della Salute sta continuando a lavorare a un progetto su cui e' impegnato da tempo: il prosciutto italiano in Cina. ''A fine agosto - ha dichiarato il Sottosegretario alla Salute Cesare Cursi - andremo in Cina per concludere l'accordo per l'esportazione del nostro prosciutto. Negli scorsi mesi infatti sono venute due delegazioni a visitare i luoghi dove si produce il prosciutto di Parma e il San Daniele e verificare le regole di sicurezza''. Ma anche l'Italia e' preoccupata per la sicurezza alimentare. ''I nostri prodotti - ha concluso - non sono imitati solo dalla Cina, ma anche in Europa. Speriamo quindi che il commissario Ue alla salute Markos Kipriaonou lavori per pretendere e difendere anche dai Paesi da poco entrati nell'Ue, gli stessi standard di sicurezza cui ci siamo dovuti adeguare noi. Allo stesso tempo chiediamo all'America di consentirci di esportare i nostri prodotti da loro e farne verificare ai loro consumatori la qualità''. Intanto, in base ad un accordo di collaborazione Italia-Cina, nella provincia dello Shandong e' in corso di realizzazione un laboratorio agroalimentare ad hoc, con la collaborazione scientifica del Consiglio nazionale delle ricerche . ''Formazione di ricercatori presso i nostri laboratori, valorizzazione delle biorisorse locali e sviluppo di tecniche colturali agrosostenibili, sicurezza e qualita' alimentare e ambientale. Sono questi i punti fondamentali dell'accordo'', spiega Francesco Cannata, ricercatore dell'Istituto di biologia agroambientale e forestale (Ibaf) del Cnr di Porano (Terni), che da 15 anni vanta un'esperienza di collaborazione con la Repubblica popolare cinese nel settore agroalimentare e agroforestale. E lo scambio si e' ora trasformato in un progetto cofinanziato dal ministero degli Affari esteri, dal costo complessivo di 170 mila euro per il 2005. ''Uno dei compiti principali del laboratorio - dice Cannata - sara' formare presso i nostri istituti esperti che, tornati nel loro Paese, potranno consolidare i collegamenti con l'Italia''. I primi sei studiosi cinesi arriveranno tra breve: due all'Ibaf, due all'Istituto di scienze per le produzioni alimentari di Bari e due all'Istituto di scienze dell'alimentazione di Avellino (AdnKronos Salute)