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CODEX, UNA NORMA PER IL PARMESAN?

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La Commissione Agricoltura della Camera ha approvato- presente il sottosegretario di Stato per le politiche agricole- Teresio Delfino una risoluzione del deputato Luca Marcora (Margherita) sulla questione “parmesan”. Nel corso della riunione della Commissione del Codex Alimentarius, in svolgimento a Roma fino al 9 luglio, gli Stati Uniti ed altri paesi proporranno di nuovo l'adozione di una norma volta ad utilizzare la denominazione “Parmesan” come denominazione generica. Secondo il deputato Marcora “una norma simile sarebbe del tutto in contrasto con i principi e le regole della legislazione comunitaria a tutela delle denominazioni di origine protetta.. Si determinerebbe altresì una situazione di grave incertezza normativa, dal momento che nei paesi membri dell'Unione europea, dove viene tutelata la DOP Parmigiano Reggiano, la norma Parmesan eventualmente approvata dal Codex non potrebbe essere utilizzata. Marcora ritiene pertanto che il Governo debba impegnarsi a fondo per evitare che la proposta di una norma Parmesan non sia posta in votazione. A tal fine è in primo luogo necessario rafforzare la coesione tra i paesi membri dell'Unione europea, affinché si schierino a difesa dei principi che tutelano le denominazione di origine protetta. Il sottosegretario al Mipaf Teresio Delfino ha dichiarato che alla riunione della Commissione del Codex Alimentarius, il Ministero per le politiche agricole e forestali sarà impegnato, di concerto con la Commissione europea, a tutelare il sistema delle indicazioni geografiche. Ha inoltre sottolineato che il Codex non è la sede legittimata ad affrontare le tematiche riguardanti le indicazioni geografiche, poiché queste restano comunque di competenza dell'Organizzazione Mondiale del Commercio e dell'Organizzazione Mondiale della proprietà intellettuale. Qualora venisse approvata, la norma Codex sul Parmesan non sarebbe applicabile nei Paesi in cui è riconosciuta la DOP «Parmigiano Reggiano». Si verrebbe dunque a creare una situazione di estrema confusione per il consumatore, al quale mancherebbero le informazioni necessarie per effettuare la propria scelta d'acquisto.