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LE ASL BOCCIANO LA DEVOLUTION

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Non piace il federalismo all'italiana in sanita'. La bocciatura arriva da sindacati medici e associazioni scientifiche. Ma a esprimere un giudizio negativo sono anche, a sorpresa, le stesse istituzioni locali, che sentono di non avere gli strumenti necessari per realizzare i cambiamenti richiesti dalla devoluzione. E' quanto emerge da un'indagine condotta da Adnkronos Salute, in occasione del Forum della Pubblica amministrazione, in corso da ieri a Roma. Alla ricerca, basata su due diversi questionari, hanno partecipato la quasi totalita' dei sindacati e della associazioni mediche e, inoltre, Regioni, province e aziende sanitarie locali. Il 37% delle Istituzioni locali intervistate condivide il trasferimento dei poteri dallo Stato alle istituzioni locali, previsto dalla devolution in sanita', contro un 19% che lo condivide abbastanza e un 44% che, invece, non e' d'accordo. Ancora di piu' i contrari fra sindacati e associazioni mediche: il 37% non condivide la devolution in sanita', il 46% e' d'accordo solo in parte. I favorevoli si fermano al 17%. La maggioranza di Regioni, province e Asl (57%) ritiene di non avere gli strumenti necessari per realizzare in cambiamenti richiesti dalla devolution. Il 25% si sente ''abbastanza'' in grado di farlo, solo il 18% si considera davvero pronto ad attuare questi cambiamenti. Anche fra sindacati e associazioni mediche, la maggior parte (64%) e' convinta che le Regioni italiane non siano pronte ad assumersi il carico gestionale e amministrativo che il processo di devoluzione in sanita' comporta. A promuovere le Regioni e' uno scarso 9% fra i camici bianchi, mentre il 27% le considera abbastanza in grado di gestire la devolution. Infine, il 53% di Regioni, province e Asl considera il ticket uno strumento utile per contenere la spesa sanitaria, a fronte di un 47% di contrari. Dal canto loro, la quasi totalita' di sindacati e associazioni mediche ritiene la contrattazione decentrata uno strumento utile alla categoria.(Adnkronos Salute)