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ANIMALI NEI LOCALI PUBBLICI: NO DI FEDERASMA

ANIMALI NEI LOCALI PUBBLICI: NO DI FEDERASMA
Federasma è contraria alla proposta di legge toscana che apre i locali pubblici agli animali: pericolo di crisi allergiche e asmatiche potenzialmente fatali. ANMVI: ci sono le condizioni- culturali e sociali- affinchè la presenza dell'animale sia incentivata e adeguatamente normata. "Grande stupore e forte preoccupazione" per la proposta di legge avanzata del presidente della Commissione Sanità della Regione Toscana che, se approvata, aprirebbe i luoghi pubblici agli animali domestici purché 'ne sia accertato la stato di buona salute e pulizia'. Ad esprimerle è Federasma, "che dal 1994 - ricorda la stessa associazione in una nota - è impegnata sul fronte della tutela dei diritti dei pazienti asmatici e allergici. L'approvazione del provvedimento, infatti, comporterebbe l'esclusione dei pazienti asmatici e allergici dai locali pubblici frequentati da animali, a causa del pericolo di crisi allergiche e asmatiche potenzialmente fatali".

Con riferimento alla nota di Federasma - diramata dall'Agenzia AdnKronos Salute- l' ANMVI senza voler entrare in un ambito di competenza strettamente medica- ritiene che possano esserci le condizioni- culturali e sociali- affinchè la presenza dell'animale nella vita sociale degli uomini possa essere incentivata e adeguatamente normata. Tutto questo, evitando tentazioni discriminatorie, e mantenendo il dibattito su un piano di rispetto dei pazienti asmatici e allergici come di tutti i cittadini, della sensibilità e delle esigenze dei proprietari e, non da ultimo, dell'animale stesso. In particolare del cane che risulta essere l'animale familiare per il quale è normalmente più avvertita l'esigenza di condivisione della vita del proprietario. Nel rispetto delle esigenze di tutela dei pazienti asmatici e allergici, giustamente evidenziate, l'ANMVI auspica che possano essere individuate soluzioni normative rispettose di tutti, come del resto già accade in altri Paesi Europei (es. Francia e Inghilterra) e negli Stati Uniti, dove l'accesso degli animali ai luoghi pubblici è molto diffuso. Come la stessa Federasma annota, non è certamente l'animale a rappresentare - nell'attuale contesto ambientale ed ecologico - la fonte di maggior insorgenza di forme allergiche nell'uomo.

"I pazienti asmatici e allergici, e con loro Federasma - sottolinea Sandra Frateiacci, presidente dell'associazione - sono contro qualsiasi tipo di discriminazione nei confronti degli animali, ma non possono accettare un'evidente discriminazione esercitata nei loro confronti. Riteniamo inaccettabile e lesivo della dignità umana -incalza Frateiacci - aver omesso di prendere in considerazione, e quindi di tutelare, la salute delle persone direttamente coinvolte dall'eventuale approvazione della proposta in oggetto". L'allergia, che costituisce la terza causa di malattia cronica nel nostro Paese, riguarda oltre il 20% della popolazione (oltre 10 milioni di individui) e il 4-5% dei casi è da attribuirsi proprio ai derivati dermici degli animali. La sintomatologia tipica di questi allergici, ricorda la stessa Federasma, può condurre all'insorgere dell'asma, causando quindi un aggravamento della patologia iniziale.

Anche la Società italiana allergologia e immunologia clinica (Siaic) è intervenuta nel dibattito giudicando la proposta di legge toscana "potenzialmente foriera di danni alla salute delle persone allergiche e asmatiche. L'introduzione, come discriminante al libero accesso degli animali nei locali pubblici, della 'buona salute e pulizia dell'animale' - prosegue l'esperto - suona come una grande utopia, sia in quanto non è ben chiaro chi debba accertare lo stato di salute dell'animale, sia in quanto, cosa ancor più allarmante, responsabile delle forme allergiche di questi soggetti non è il contatto con un cane poco pulito e ammalato, bensì con l'animale in quanto tale". E dall'università di Pisa, Pierluigi Paggiaro referente in Italia delle linee guida per il trattamento dell'asma - aggiunge che gli allergeni degli animali rimangono per settimane negli ambienti 'frequentati' dagli animali ed è noto che possono scatenare gravi crisi d'asma, anche in assenza di un contatto diretto con l'animale".

Federasma ha richiesto un'audizione presso "gli organi competenti e con i soggetti coinvolti nell'iniziativa legislativa, per poter esporre e motivare il proprio reclamo ufficiale", poiché dal comunicato stampa della Commissione Sanità sul tema, "risulta siano stati ascoltati addetti ai lavori, sindacati e associazioni, mentre pare non siano state consultate le organizzazioni dei pazienti".

Allegati
pdf PROPOSTA LEGGE QUADRO PER I DIRITTI DEGLI ANIMALI IN TOSCANA.doc